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Una mamma in difficoltà

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È difficile raccontare perché mi trovo a scrivere queste righe senza sentirmi in imbarazzo, addolorata e sconfitta.
Mi chiamo Elena, sono una ragazza di 28 anni, mamma, fotografa, babysitter e tante, tantissime altre cose.

Io e la mia bimba, V. di quasi 8 anni, siamo praticamente cresciute insieme, soprattutto da quando con il suo papà ci siamo lasciati che aveva appena 2 mesi.

Nell'ottobre 2023 il papà, con cui abbiamo sempre avuto un rapporto turbolento fatto di alti e bassi, mi aggredisce in un parcheggio della nostra città, in piano giorno, quando stavo portando la bimba ad una festa. Prima me e poi la macchina in cui mi trovavo con mia figlia.
Inizio il percorso che viene consigliato a tutte le donne vittime di violenza: referto del PS, denuncia con codice rosso alla polizia, consulenza presso il centro antiviolenza più vicino.
Quello che pensavo avrebbe portato a delle misure restrittive, per la mia sicurezza e quella di mia figlia, invece è stato l'inizio di un incubo che non accenna a fermarsi.
Per 3 mesi non ho avuto nessun tipo di riscontro, finché a febbraio il giudice non dispone incontri protetti per lui, potestà genitoriale revocata ad entrambi ma la custodia di V. a me al 100%
Mesi interi tra CTU, incontri, assistenti sociali, incontri con i nonni. Tutto questo a pagamento, tutto questo obbligato, tutte queste spese solo sulle mie spalle (migliaia di euro tra ctp, CTU, esami tossicologici in cui LUI risulta positivo a sostanze pesanti, spese di benzina nel fare avanti e indietro in tutti questi impegni e senza poter fare un lavoro vero perché sempre da sola tutto il tempo con mia figlia). E poi ancora, 3 volte le gomme della macchina bucate in 2 mesi. Misteriosamente.
Nel frattempo sto vivendo in affitto (in nero) a casa di amici, che però venderanno l'immobile a settembre. Io non posso spostarmi verso zone in cui un affitto sarebbe più accessibile perché le assistenti sociali (estremamente di parte nei confronti del padre) non autorizzano spostamenti e non posso tornare a casa dei miei genitori, dove saremmo in 5 in un ambiente non adeguato. Per ciò abbiamo anche un'urgenza abitativa.
Il mio è un caso molto complicato.
Non dormo più di 4-5 ore a notte da mesi.
E ho parlato della mia situazione solo in maniera generale. Ci sono orrori quotidiani che non riesco neanche più ad elencare.

Ma ho così voglia di vivere. Tanta voglia di vivere dignitosamente e di garantire a mia figlia l'infanzia e la vita migliore che possa crearle.
La mia non vuole essere un elemosina, per cui per ogni donazione provvederò con delle ricompense adatte (sconti sui servizi fotografici o servizi veri e proprio, serate o weekend di babysitting) ma ho davvero bisogno di aiuto. Immaginate cosa porti una mamma a chiedere aiuto a degli sconosciuti, ma con questi soldi potrei finalmente tornare a respirare, estinguendo i debiti maggiori e ripartire con più energie.

Vi ringrazio in anticipo e spero presto di poter ridare indietro tutto l'amore e l'aiuto che mi verrà dato, con il mio lavoro e con la mia dedizione

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