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Ciao, sono Michele.
Quando una cara amica mi ha chiesto cosa volessi per il compleanno, così da direzionare segretamente l'acquisto, come sempre si fa preparando una finta sorpresa, ci ho pensato un attimo. Cioè sono sincero, non è che non ci abbia pensato proprio. C'è quella valigia, quell'orologio, quell'abito che tutto sommato potrebbero fare comodo.
Sono anche attrezzi del lavoro - mi dico - per non dirmi che sono eccessivamente vanitoso. Poi ho fatto mente locale e ho spostato la domanda, non cosa mi serve ma cos'è che mi renderebbe felice? Ho scorso mentalmente il mio armadio, la mia casa, i miei cassetti. Nulla di che eh, per carità. Ma mi sono accorto che ho già tutto il "superfluo necessario" di cui ho bisogno. E che tutte le cose che ho accumulato nel tempo non è che abbiano spostato l'asticella della mia felicità più in là.
Con il tempo ho capito che l'obiettivo del nostro breve passaggio qui non è l'accumulo di cose, incarichi, persone che ti salutano, ma quanto riusciamo a migliorare noi stessi e, nel percorso, migliorare l'ambiente che c'è attorno. Regalando un sorriso, un abbraccio, un supporto caldo a chi ne ha bisogno.
Roma mi ha accolto, come una lupa fa con due neonati, nonostante siano corpi estranei. Alti e bassi, amori e dissapori. Qui però ho trovato una seconda famiglia, fratelli adottivi, solitudini sradicate che si incontrano, si comprendono e si sostengono a vicenda. Sono stato fortunato, nulla di più.
Così ho capito che - quello che mi renderebbe felice - è nel ridistribuire un po' di questa felicità fortunata, a chi sta combattendo la sua lotta per raggiungerla. Rimuovere un po' di ostacoli, fare quello che farebbe una goccia nel mare: la sua piccola parte.
Ho pensato a PizzAut non perchè abbia un legame con loro, non conosco personalmente il fondatore Nico Acampora, ma una volta l'ho sentito parlare e ha detto - tra le tante cose belle - una cosa che mi ha colpito.
Molte aziende preferiscono pagare multe pur di non assumere persone con disabilità. Lui ci ha ricordato che dobbiamo assumerle non perché ce lo impone la legge, ma perché queste persone sono brave a lavorare. Non è pietismo, ma realismo. È solo che dobbiamo cambiare prospettiva.
Il mio regalo più bello sarà questo, oltre alla presenza dei tanti amici che saranno lì ad onorarmi della loro compagnia. Ci saranno molte persone impegnate in azienda, e credo di fare un regalo anche a loro organizzando questa raccolta fondi, offrendo l'occasione di costruire valore con un piccolo gesto, stimolando una riflessione.
E riflettere è importante, perché dai pensieri nascono le parole, e le parole costruiscono la realtà.
Organizer
Michele Vitiello
Organizer
Sant'Agnello