
Per Sciro, per Irene, per le loro bimbe
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Parlare di Sciro è difficile. Non perché manchino le parole, ma perché nessuna sembra abbastanza grande da racchiudere la sua essenza. Nessuno ha mai conosciuto Giacomo (Sciro) in modo “normale”, perché lui era tutto fuorché normale.
Unico.
Brillante.
Ironico.
Profondamente umano.
Aveva la rara capacità di ascoltare davvero, di capire le persone senza mai giudicarle. Un’anima curiosa, sempre pronta ad apprendere, ad esplorare, a discutere di tutto: dalla politica alla musica, dal marketing al fantacalcio. Con lui, una conversazione non aveva mai un punto fermo: ogni scambio diventava un viaggio, con una meta sempre più grande, con un’idea sempre più acuta.
Ma se c’era una cosa che più di tutte definiva Giacomo, era l’amore.
L’amore per Irene, la sua compagna di sempre.
L’amore per le sue figlie.
L’amore per tutta la sua famiglia.
L’amore per tutti gli amici.
Con Irene ha condiviso tredici anni di vita, battaglie, sogni, gioie e paure. Un amore raro, fatto di complicità, sostegno, risate e momenti di puro incanto. Irene non era solo la sua compagna: era la sua forza, la sua certezza, la sua casa.
Nei momenti più difficili della malattia, lei era lì, sempre. Come un faro nelle tempeste più buie. Giacomo sapeva di essere fortunato, perché nelle difficoltà aveva accanto una donna capace di renderlo più forte, di non lasciarlo mai cadere.
Lei è "onnipresente", come lui la definisce con affetto, con quella sua tipica ironia che riusciva a rendere meno pesanti anche le verità più dure.
E poi le sue figlie. Le sue bambine, il suo battito, che lo guardano come un eroe. E Giacomo lo è davvero.
Una battaglia lunga due anni
Gennaio 2023: diagnosi di adenocarcinoma gastrico al 4° stadio. Metastasi ai linfonodi regionali e al fegato. Inoperabile.
Dopo 13 cicli di chemioterapia e immunoterapia, le metastasi scompaiono e arriva alla tanto agognata operazione: gastrectomia totale.
Novembre 2023: il referto post-operazione va oltre ogni aspettativa.
Del tumore originario di 57x37mm erano rimasti solo 4mm.
Sembrava vinta.
Ma il destino aveva altri piani.
Maggio 2024: qualcosa non va. Difficoltà di concentrazione, sensazione di confusione. Giacomo insiste con l'oncologo per fare una TAC cerebrale. E lì, il cancro è tornato.
Nell’encefalo, nel lobo occipitale sinistro.
Una massa di 6 cm stava comprimendo il cervello.
Ricovero d’urgenza.
Craniotomia.
Rimozione al 100% della metastasi.
Giugno 2024: TAC e risonanze ottime. Sospiro di sollievo.
Luglio 2024: radioterapia preventiva. Non si molla!
Gennaio 2025: continua a essere in remissione. La TAC del 19 dicembre conferma la risposta alla terapia.
Due anni dalla diagnosi iniziale.
Senza stomaco. Senza paura. Ancora qui, ancora in piedi.
Fino al 31 gennaio 2025.
Un’emorragia cerebrale.
L'ultima battaglia.
L’ultima resistenza.
Nei giorni più difficili, quando la malattia lo metteva alla prova, era per loro che resisteva.
Ogni giorno accanto alla sua famiglia era un dono prezioso, e per questo non si è mai arreso.
Scriveva:
"Continuo a resistere perché se lo merita la mia famiglia, i miei amici e tutte le persone che stanno affrontando questa malattia. Specie questi ultimi, meritano di continuare ad avere accesa la fiammella della speranza."
Giacomo non ha mai smesso di credere, di sperare, di vivere ogni giorno come un'opportunità.
Anche nei momenti più duri, non ha mai perso il suo spirito ironico, il suo sarcasmo intelligente, la sua capacità di sdrammatizzare.
Una persona che sapeva trovare la bellezza nelle piccole cose, la forza nelle difficoltà, la gioia nei legami profondi.
Tutti abbiamo sperato in un lieto fine.
Perché Giacomo se lo meritava.
Perché Irene e le sue figlie se lo meritavano.
Perché tutta la sua famiglia se lo meritava.
Giacomo continua e continuerà a vivere nei cuori di tutti, nei sorrisi delle sue bambine, negli occhi di Irene, che porteranno per sempre il riflesso di un amore che non si spegne.
Un aiuto per Irene e le sue bimbe
Questa raccolta fondi nasce per Irene e le sue bambine, per offrire loro un po’ di respiro, almeno dal punto di vista economico, in un momento di dolore indescrivibile.
Nessuno dovrebbe trovarsi a dover affrontare, oltre a una perdita così grande, anche il peso delle difficoltà economiche.
Vogliamo che Irene e le sue figlie abbiano un sostegno concreto, che permetta loro di non doversi preoccupare, almeno per un po’, di bollette, mutui e delle spese quotidiane.
Un aiuto per andare avanti, per dare loro il tempo e la serenità di affrontare questo momento con un pensiero in meno.
Ogni contributo, piccolo o grande, farà la differenza.
Grazie a chiunque vorrà tendere una mano.
Link: Il Diario di Sciro
Organizer and beneficiary
Sara Santini
Organizer
Province of Pesaro and Urbino
Irene Massaro
Beneficiary