
Mio Padre è stato ucciso, adesso rischio di perdere la casa
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Ciao, la mia storia di ingiustizia inizia il 29 giugno 2013. Mio padre fu invitato a suonare il piano all'interno della villa comunale di Acitrezza, nel catanese. Accettò di farlo a titolo gratuito. Per il bene della collettività.
Improvvisamente si spezzò il puntale di una palma, che era stata segnalata da tempo in quanto malata, lo colpì in testa e lo uccise. Mia moglie era al 7° mese di gravidanza, a causa dello shock abbiamo rischiato di perdere nostro figlio. Oggi il bambino sta bene e porta il nome di mio Padre. Inizialmente la procura di Catania ipotizza omicidio colposo, ma andò in prescrizione. Noi familiari non ci diamo pace, cerchiamo giustizia, affrontiamo spese di perizie, di tribunale ecc. Citiamo il comune di Aci castello in giudizio. Dopo diversi anni arriva la sentenza: non ci riconoscono nulla e ci condannano alle spese processuali. Il comune non ha nessuna colpa. Paghiamo anche le spese di registrazione della sentenza. Ma andiamo avanti. Andiamo in appello in cerca di quella giustizia che non è mai arrivata: il giudice della Corte D'Appello ci condanna nuovamente, come se avessimo colpe. A questo punto si sommano le spese di primo e secondo grado di giudizio: 40000 €. Ci hanno intimoriti e indeboliti al punto che decidiamo di non ricorrere in Cassazione. Temevamo una condanna ancora più grave. Abbiamo sperato che il Comune di Aci Castello, visto che mio Padre era li per generosità nei loro confronti, non inviasse nulla. Invece no. Nessuna sensibilità. Il Comune batte cassa: ci vengono chieste 40000 €.
Tutto ciò che vi ho raccontato è, ovviamente, documentabile. E' stato raccontato anche dalle emittenti nazionali Mediaset.
Nessuna giustizia in Italia, per quanto mi riguarda.
Daniele Anastasi
Organizer
Santi Daniele Anastasi
Organizer
Catania, SC