Il giardino di Jhonny

Il 26 luglio del 2020 Giovanni “Jhonny” Cirillo si è suicidato nel carcere di Salerno a soli 25 anni, uno dei tanti “numeri” di cronaca che evocano il classico “se l’è andato a cercare, in fondo poi stava in carcere ...quindi...”

Ma Jhonny aveva 25 anni, troppo pochi per finire suicida in una galera italiana, devastato da un disturbo di personalità con cui combatteva da anni ed a cui cercava di dar voce attraverso la musica rap ma che a volte lo portava a compiere piccoli reati, i quali meritavano una punizione, certamente non la morte con cui ha saldato il suo debito con la giustizia.

Jhonny non ha retto ad un carcere che non è il luogo di riabilitazione dell’art. 27 della Costituzione Italiana, ma piuttosto un non-luogo, dove collocare gli “imperfetti”, proprio come gli ospedali psichiatrici, le case di cura, i centri per i migranti, le classi differenziate, i quartieri ghetto, lontano dalla vista.

Jhonny avrebbe dovuto seguire un percorso di riabilitazione per poter reinserirsi in una società che amava ma che non riusciva a comprendere ed in cui non riusciva a trovare una sua dimensione: Ma Jhonny non ha avuto ne’ il tempo ne’ la possibilità di avviare il suo percorso di recupero : la malattia ha avuto la meglio su di lui e la sua fine ha sconvolto la sua famiglia e la Comunità parrocchiale di San Francesco dove era conosciuto e che oggi non vuole e non può dimenticare, ma piuttosto intende dare un senso al dolore immenso della sua perdita : solo se si riuscisse a far compiere a dei giovani detenuti quel percorso di riabilitazione dando loro una seconda possibilità che è stata negata a Jhonny , solo così la sua perdita potrebbe avere senso

Nasce così il progetto di un giardino urbano dove accogliere detenuti in regime di messa alla prova favorendone la socializzazione e l’integrazione nella città. Il giardino è un luogo di lavoro per questi fratelli , di ascolto della terra e delle persone, è uno spazio di socialità dove conversare, passeggiare aiutarsi, uno spazio di cultura dove leggere, aprire dibattiti e confronti, uno spazio di accettazione e serenità, dove trovare un “posto”, uno spazio di ricerca interiore di senso e di responsabilità , dove riflettere sulla propria vita e sulla causa-effetto delle proprie azioni, uno spazio di uguaglianza ed accoglienza, dove ciascuno può sentirsi accolto ed accettato.

Il Giardino di Jhonny racconterà ai nostri ragazzi ed alla nostra comunità la sua storia , della sua voglia di vivere e dei mostri che sii portava dentro, delle storie belle che ha incrociato, ma stavolta la storia avrà un lieto fine con i sorrisi che avrà riacceso, con la speranza rinata nei cuori , un giardino PER la vita, non una commemorazione, ma luogo di ri-nascita, non luogo di arrivo, ma di partenza per riprendere la strada nel mondo