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Dona per aiutare Merceditas, la donna con il cuore d'oro

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ITALIANO
Ciao a tutti,

oggi vorrei parlarvi di una persona splendida: mia madre. E no, non dico che è una persona splendida perché è la donna che mi ha messo al mondo. Lo dico perché non conosco una donna con un cuore più grande e coraggioso del suo! Fin da bambina ha dimostrato quel cuore immenso che porta nel petto e quel coraggio che porta nel sangue. Mi piacerebbe raccontarvi la sua biografia, ma per farlo dovrei scrivere un libro, quindi farò del mio meglio per raccontare solo i dettagli importanti e rilevanti per la causa. Vorrei farlo però come se vi stessi raccontando la storia di una fanciulla, la protagonista di una favola.
71 anni fa a Bogotà nacque una bella bambina di nome Mercedes, figlia della signora Transito Valbuena e del signor Alfonso Rodríguez, una coppia che lottava giorno per giorno per portare avanti tutti i loro figli, poiché provenivano da una classe bassa, a volte mancava l'osso per fare la zuppa, ma mai l'amore e la compassione. Principi fondamentali che la signora Transito ha voluto insegnare ai suoi figli. La nostra bella bambina perse il padre in tenera età e da allora la vita le ha insegnato che la realtà non era come nelle favole, perché dovette lasciare la scuola per aiutare la mamma a casa e prendersi cura dei fratelli. Crescendo imparò dalla madre che la porta di casa doveva essere sempre aperta per far entrare qualcuno e che bisognava sempre cucinare qualcosa in più (anche se il cibo scarseggiava) perché non si sapeva mai chi altro sarebbe arrivato affamato. Il suo cuore ha fatto questi principi propri e li ha onorati per sempre, come leggi di vita.
Quando era già una giovane donna perse anche la mamma. Sconsolata e sola, questa ragazza credette di aver trovato il suo principe azzurro e andò a vivere con lui. Poco dopo nacque la sua prima figlia: Yamile, una bambina tranquilla e comprensiva che un giorno sarebbe stata la sua fedele amica, e la vita per Merceditas era di nuovo dolce e lei la madre più felice e devota. Pochi anni dopo nacque il suo secondo figlio, Sergio, un piccolo e dolce terremoto che non potrebbe essere più inquieto e che un giorno sarebbe diventato l'uomo che la adora di più. Due anni dopo nacque la loro ultima figlia, Zulma, la viziata e pagliaccia della casa. Se da una parte i tre figli le portarono molta gioia, dall'altra scoprì amaramente che il suo principe azzurro non era così azzurro né così principe. Non la rispettava, non dava valore a lei e ai suoi figli. Quindi prese tutto il suo coraggio e decise di lasciare quel finto principe azzurro. Anche se non era il principe azzurro che meritava, le aveva dato il tesoro più grande della sua vita: i suoi tre figli! E lei, con tutto il coraggio e l'amore di una madre, li crebbe da sola: puliva case, cucinava, stirava, vendeva polvere da sparo e si prendeva cura dei bambini, tutto perché ai suoi figli non mancasse nulla. Allo stesso modo, indipendentemente dalle avversità che incontrava sulla sua strada, sapeva dare un piatto in più a chi ne aveva bisogno, un letto o un tetto a chi non ne aveva, e tutto questo con il poco che aveva, perché il suo cuore è sempre stato pronto ad aiutare il prossimo a prescindere da tutto senza aspettarsi nulla in cambio. Alcuni anni dopo le si presentò l'opportunità di vivere all'estero, precisamente in un paese chiamato Olanda. Come aveva già fatto altre volte nella sua vita, si armò di coraggio e con i suoi tre figli si trasferì in questo paese freddo, dagli strani costumi e dalla strana lingua. Lì Mercedes continuò a fare lavori umili per crescere i suoi figli; cucinava piatti tipici colombiani che la gente bramava perché in essi trovava quel sapore, quell'amore e quel calore colombiani. In quegli anni la vita non fu sempre facile, ma lei non si demoralizzava mai, e se cadeva si rialzava più forte, questo sì, aiutando sempre gli altri. Mi ricordo quando si presentava alla porta con qualcuno, qualcuno che aveva trovato a Casa Migrante (un posto ad Amsterdam che aiuta e accoglie immigranti ispanici), qualcuno che all'improvviso non aveva un posto dove stare e che lei accoglieva a casa finché non trovava una sistemazione. Ha cresciuto i suoi tre figli forti e indipendenti, e così è arrivato il giorno in cui finalmente lo Stato le ha dato la sua piccola casetta. Una semplice casa a 2 piani che ha saputo riempire con amore, affetto e un sacco di sapore colombiano. Una casetta che è sempre stata pronta ad accogliere chi aveva bisogno di un tetto, di un letto o di un piatto di cibo, una casetta che accoglie chi arriva, con il suo amore e calore colombiani. Una casetta che riflette tutto l'amore, l'affetto e l'aiuto che solo lei sa dare!
Nel 2020 l'evento che stravolge la sua vita: le viene diagnosticato un tumore metastatico; lei però, che è una donna guerriera, non si è arresa e ha subito un lungo intervento chirurgico e un ciclo di chemioterapia, ed è riuscita a combatterlo. Nel 2022 la malattia si ripresentò, e con tutto il suo coraggio si sottopose a un nuovo ciclo di chemioterapia per poi fare un altro intervento chirurgico (un po' più complicato del primo), rimase 3 mesi in ospedale nel 2023 e lì sembrava che l'incubo fosse finalmente finito.
Fino a quest'anno, quando le è stato diagnosticato un tumore con metastasi inoperabile. Oggi questa magnifica donna sta esaurendo le sue forze e perdendo la sua salute, ma continua ad aiutare, come ha sempre fatto, chi può. Nel suo cuore ha il desiderio di fare una cosa: salutare un'ultima volta e condividere del tempo con la parte di famiglia che si trova dall'altra parte del mondo. Questo è un desiderio un po' rischioso, date le sue condizioni di salute, ma molto comprensibile, perché lei è come una matriarca per la sua famiglia. Vuole tornare in Colombia anche per poter andare a trovare i suoi genitori e i suoi fratelli che ormai non sono più con noi.
È per questo che vorrei chiedervi umilmente, a chi può e vuole, di collaborare affinché lei possa fare questo viaggio ancora una volta: è una donna che ha sempre aiutato chi ne aveva bisogno e credo che questa volta sia lei che merita di essere aiutata!

ESPANOL
Hola a todos,
Hoy les quisiera contar de un espléndido ser humano: Mi mamá, y no, no lo digo que es un espléndido ser humano porque es la mujer que me puso al mundo. ¡Lo digo porque non conozco a una mujer con el corazón más grande y valiente que ella! Desde muy niña demostró ese corazón inmenso que lleva en su pecho y esa valentía que lleva en su sangre. Me encantaría contarles su biografía, pero para eso tocaría escribir un libro, así que haré lo mejor que pueda para contar solo los detalles importantes e irrelevantes para la causa. Sin embargo, me gustaría hacerlo como si les estuviera contando el cuento de una doncella, de la protagonista de un cuento de hadas. Hace 71 años en Bogotá nació una linda niña de nombre Mercedes, hija de la señora Transito Valbuena y del señor Alfonso Rodríguez, una pareja que luchaba día a día para sacar todos sus hijos adelante, ya que venían de una clase baja a veces faltaba el hueso para hacer la sopa, pero nunca el amor ni la compasión. Principios fundamentales que la señora Transito quiso enseñar a sus hijos. Nuestra linda niña lastimosamente perdió a su papá desde muy temprana edad y desde entonces la vida le enseño que la realidad no era como en los cuentos de hadas porque tuvo que dejar la escuela para poder ayudar en casa a su mamá y también tenía que cuidar de sus hermanos. Creciendo aprendió de su madre que la puerta de casa tenía que estar siempre abierta para que alguien pudiera entrar y que siempre era necesario cocinar algo más (aunque si la comida escaseaba) porque nunca sabias quién más podría llegar con hambre. Su corazón hizo estos principios propios y los honró por siempre, como leyes de la vida. Cuando ya era una señorita perdió también a su mamá, desconsolada y sola, esta joven creyó de haber encontrado a su príncipe azul y se fue a vivir con él. No más tarde nació su primera hija: Yamile, una niña tranquila y entendida que algún día sería su fiel amiga y la vida para Merceditas era de nuevo dulce y ella, la madre más feliz y entregada. Unos años después nació su segundo hijo, Sergio, un pequeño y dulce terremoto que no podría ser más inquieto y que algún día se convertiría en el hombre que más la adora. Dos años más tarde nació su ultima hija Zulma, la consentida y payasa de la casa. Aunque si 3 hijos le trajeron mucha alegría, por una parte, por otra parte, descubrió la amargura de descubrir que aquel príncipe azul, no era tan azul ni tan príncipe. No la respetaba, ni la valoraba ni a ella ni a sus hijos. Así que tomo todo su coraje y valor y decidió dejar a aquel príncipe azul ficticio. ¡Aunque si no fue el príncipe azul que ella merecía, le dio el tesoro más grande de su vida: sus 3 hijos! Y ella, con toda su valentía y amor de madre, los sacaría adelante, limpiaba casas, cocinaba, planchaba, vendía pólvora y cuidaba niños en fin, todo para que a sus hijos no le faltaran nada. Igual modo sin importar las adversidades que siempre encontró en su camino ella sabía dar un plato más de comer a quien lo necesitaba, una cama o un techo a quien no lo tuviese y todo esto teniendo poco porque su corazón siempre ha estado ahí listo para ayudar al prójimo sin importar nada ni esperar nada a cambio. Algunos años más tarde se le presentó una ocasión par vivir en el extranjero, en preciso, en un país llamado Holanda. Como ya había hecho otras veces en su vida, se armó de coraje y berraquera y con sus tres hijos se mudó a ese país frío, de costumbres extrañas y de idioma raro. Allí nuestra doncella hizo continuo haciendo trabajos humildes para sacar sus hijos adelante; cocinaba platos típicos colombianos que la gente añoraba porque en ellos encontraban ese sazón, amor y calor colombiano. Durante estos años la vida no fue siempre fácil, pero ella nunca se desmoralizó y si caía, se alzaba más fuerte, eso sí, ayudando siempre a los demás. Recuerdo cuando aparecía con alguien en la puerta, alguien que había encontrado en casa migrante, alguien que de pronto no tenía donde quedarse y ella lo acogía a su hogar hasta que no encontraran un puesto en donde quedarse. Creció a sus 3 hijos fuertes e independientes y así llego el día en el que finalmente el estado le dio su "casita". Una simple casa de 2 pisos que ella ha sabido llenar con amor, cariño y mucha sazón colombiana. Una casita que siempre ha estado lista para acoger a quien necesitaba un techo, una cama o un plato de comida, una casita que acoge a quien llegue, con su amor y calidez colombiana. ¡Una casita que refleja todo el amor, cariño y ayuda que solo ella sabe dar! En el 2020 lastimosamente le diagnosticaron un tumor con metástasis, pero ella, que es una mujer guerrera, se sometió a una larga cirugía y a un ciclo de quimio y pudo combatirlo. Pero en el 2022 descubrió que otra vez esta enfermedad había regresado y con todo su valor se sometió a un nuevo ciclo de quimio para después hacer de nuevo otra cirugía (un poco más complicada que la primera), duro 3 meses en el hospital en el 2023 y parecía que la pesadilla había terminado. Hasta este año que de nuevo le fue diagnosticado el tumor con metástasis y esta vez no sería más operable. Hoy día a esta magnífica mujer se le están agotando sus fuerzas y salud, ella sigue ayudando como siempre ha hecho, a quien pueda. En su corazón tiene el deseo de hacer una cosa: saludar y compartir con su familia que se encuentran en la otra parte del mundo una última vez. Este es un deseo un poco arriesgado, por la cuestión de salud, pero muy comprensible, ya que es como una matriarca para su familia. Y además quiere poder ir a visitar a sus padres y hermanos que ya no están más con nosotros. ¡Y es por eso que quisiera pedirles humildemente a quien puede y quiere colaborar para que ella pueda hacer este viaje una vez más, ella siempre ha ayudado quién necesitaba y creo que esta vez es ella que merece ser ayudada!

Olandese
Hallo allemaal,
Vandaag wil ik jullie over een geweldig persoon vertellen: mijn moeder, en nee, ik zeg niet dat ze een geweldig persoon is, omdat zij is de vrouw die mij op de wereld heeft gebracht. Ik zeg dit omdat ik geen vrouw ken met een groter en moediger hart dan zij! Sinds ze een kind was, heeft ze laten zien dat een enorm hart in haar borst ​​en dat ze moed in haar bloed draagt. Ik zou graag zijn biografie willen vertellen, maar daarvoor zou ik een boek moeten schrijven, dus ik zal mijn best doen om alleen de details te vertellen die belangrijk en relevant zijn voor de zaak. Ik zou het echter graag willen doen alsof ik het verhaal vertel van een meisje, de hoofdpersoon van een sprookje. 71 jaar geleden werd in Bogotá een mooi klein meisje geboren, Mercedes genaamd, dochter van mevrouw Transito Valbuena en meneer Alfonso Rodríguez, een echtpaar dat dag na dag worstelde om al hun kinderen groot te brengen, omdat ze uit een lage klasse kwamen, soms was geen" bot om bouillon te maken", maar er was altijd liefde en mededogen. Fundamentele principes die mevrouw Transito haar kinderen wilde leren. Ons mooie kleine meisje verloor haar vader op jonge leeftijd en sindsdien heeft het leven haar geleerd dat de realiteit niet zoals in sprookjes was, omdat ze de school moest verlaten om haar moeder thuis te helpen en voor haar broers te zorgen. Terwijl zij opgroeide, leerde zij van haar moeder dat de huisdeur altijd open moest staan ​​om iemand binnen te laten en dat er altijd iets extra's gekookt moest worden (ook al was het eten schaars) omdat je nooit wist wie er nog meer hongerig zou thuis komen. Haar hart maakte deze principes eigen en eerde ze voor altijd als de wetten van het leven. Toen ze al een jongedame was, verloor ze ook haar moeder, ze bleef troosteloos en alleen. Vlak daarna dacht ze dat ze haar prins op het witte paard had gevonden en ging bij hem wonen enk ort daarna werd haar eerste dochter geboren: Yamile, een rustig en begripvol meisje dat op een dag haar trouwe vriendin zou zijn, en het leven voor Merceditas was weer zoet en zij, de gelukkigste en meest toegewijde moeder. Een paar jaar later werd haar tweede zoon, Sergio, geboren, een lieve kleine aardbeving die niet onrustiger kon zijn en die op een dag de man zou worden die ziesveel vaan haar hield. Twee jaar later werd haar laatste dochter geboren, Zulma, de verwende clown van het huis. Hoewel drie kinderen haar veel vreugde brachten, ontdekte zij aan de ene kant de bitterheid van de ontdekking dat die charmante prins niet zo charmant en ook niet zo prinselijk was. Hij respecteerde haar niet, waardeerde haar en haar kinderen niet. Dus verzamelde ze al haar moed en besloot de nep-Charmant Prins te verlaten. Ook al was hij niet de charmante prins die zij verdiende, gaf hij haar de grootste schat van haar leven: haar drie kinderen! En zij, met al haar moed en moederliefde, droeg ze voort, maakte huizen schoon, kookte, verkocht buskruit en zorgde voor de kinderen, allemaal zodat niets ontbrak aan haar kinderen. Op dezelfde manier wist zij, ondanks de tegenslagen die ze onderweg altijd tegenkwam, een extra bord te geven aan degenen die het nodig hadden, een bed of een dak aan degenen die er geen hadden, en dit alles met de weinige dat zij had omdat haar hart altijd klaarstond om anderen te helpen, wat er ook gebeurde, zonder er iets voor terug te verwachten. Een paar jaar later deed zich de kans voor om in het buitenland te gaan wonen, met name in een land dat Nederland heette. Zoals zij al andere keren in haar leven had gedaan, bewapende zij zich met moed en verhuisde met haar drie kinderen naar dit koude land, met vreemde gewoonten en een vreemde taal. Daar bleef onze heldin ondergeschikte klusjes doen om haar kinderen groot te brengen; ze kookte typisch Colombiaanse gerechten waar mensen naar verlangden omdat ze daarin de Colombiaanse smaak, liefde en warmte vonden. In deze jaren was het leven niet altijd gemakkelijk, maar ze raakte nooit gedemoraliseerd en als ze viel, stond ze sterker op en hielp ze altijd anderen. Ik herinner me dat ze met iemand aan de deur verscheen, iemand die ze had gevonden bij Casa Migrante (een plek in Amsterdam die Spaanstalige immigranten helpt en verwelkomt), iemand die plotseling geen plek meer had om te verblijven en zij verwelkomde ze thuis totdat ze een plek vonden om te verblijven. Ze voedde haar drie kinderen sterk en onafhankelijk op, en zo kwam de dag dat de staat haar eindelijk haar een eigen huisje gaf. Een eenvoudig huis van twee verdiepingen dat zij wist te vullen met liefde, genegenheid en veel Colombiaanse smaak. Een klein huis dat altijd klaar heeft gestaan ​​om degenen te verwelkomen die een dak, een bed of een bord eten nodig hadden, een klein huis dat degenen die arriveren verwelkomt, met zijn Colombiaanse liefde en warmte. Een huisje dat alle liefde, genegenheid en hulp weerspiegelt die alleen zij kan geven! In 2020 werd helaas bij haar een uitgezaaide tumor vastgesteld, maar zij, een krijgsvrouw, gaf niet op en onderging een lange operatie en een cyclus van chemotherapie en wist deze te bestrijden. Maar in 2022 ontdekte zij dat die ziekte opnieuw was teruggekeerd en met al haar moed onderging zij weer een nieuwe cyclus chemotherapie en vervolgens nog een operatie (iets ingewikkelder dan de eerste), in 2023 bleef ze drie maanden in het ziekenhuis, maar het leek erop dat het nachtmerrie voorbij was. Tot dit jaar, toen ze bij haar weer een ​​tumor met uitzaaiingen werd gevonden en deze keer niet meer te opereren zou zijn. Tegenwoordig heeft deze prachtige vrouw bijna geen kracht en gezondheid meer, ze blijft helpen, zoals ze altijd heeft gedaan, wie ze maar kan. In zijn hart heeft zij nog het verlangen om één ding te doen: afscheid nemen en nog een laatste keer delen met zijn familie die aan de andere kant van de wereld is. Dit is een ietwat riskante wens vanwege de gezondheidskwestie, maar heel begrijpelijk, omdat ze als een matriarch voor haar gezin is. Zij wil ook gaan zodat zij haar ouders en broers kan bezoeken die niet meer bij ons zijn. En daarom zou ik jullie nederig willen vragen wie kan en wil helpen, zodat zij deze reis opnieuw kan maken. Zij heeft altijd degenen geholpen die het nodig hadden en ik geloof dat zij het deze keer is die het verdient om geholpen te worden!
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