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Un ambulanza per Misericordia Orta Nova #portasperanza

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COMUNICATO STAMPA
Un trasporto eccezionale, una tragedia sfiorata, una grande risposta d’amore ha portato a questa raccolta fondi, ma a questo punto è importante almeno il messaggio di speranza e calore che la Misericordia di Orta Nova si impegna ogni giorno a trasmettere nei cuori dei più bisognosi, gli ultimi alle periferia della Società...perché da quell'incidente sarà tutto più difficile per i volontari di Misericordia e soprattutto per chi purtroppo ancora vive una situazione di bisogno altrimenti non risolvibile. Ecco quindi la nostra testimonianza...

Le prime ore nell'immediatezza dell'incidente sono state difficili, piene di paura e preoccupazione. Abbiamo scelto il silenzio perché, in certi momenti, la cosa più importante è restare uniti, guardarsi negli occhi e stringersi. I volontari – che non agiscono per profitto – hanno bisogno l’uno dell’altro, soprattutto quando il dolore rischia di trasformarsi in sconforto. Solo dopo alcune ore dal triste evento abbiamo avuto la forza di poterci raccontare...

La Misericordia di Orta Nova non effettua, per scelta, trasporti in ambulanza di lunga percorrenza. Siamo nati per servire il nostro territorio e rimaniamo fedeli a questa missione. Tuttavia, esistono eccezioni che parlano al cuore prima che alla regola. Ieri era una di quelle.

Un operaio di un’azienda di San Severo ha avuto un grave infortunio sul lavoro a Catania, riportando la frattura del bacino. Quella stessa azienda, pur non appartenendo al nostro territorio, ha donato alla nostra comunità – e non solo – parte della struttura che oggi chiamiamo Casa della Divina Provvidenza, dove quotidianamente offriamo docce ai poveri, cucina serale, accoglienza e dove sogniamo di realizzare anche un dormitorio. Questa azienda ha creduto nella nostra opera, ispirata a un dolore vissuto 35 anni fa, quando – in un’altra tragedia – nacque la nostra Misericordia. Ieri non potevamo non ricambiare tanta umanità con altrettanta gratuità.

Purtroppo, durante il viaggio di ritorno, la nostra ambulanza ha avuto un grave incidente sull’autostrada A2, nel tratto tra Vazzano e Sant’Onofrio, a causa di animali che attraversavano la carreggiata in un tratto privo di barriere. L’ambulanza è uscita fuori strada e sono intervenuti i soccorsi, le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e l’elisoccorso. I feriti sono stati portati negli ospedali di Vibo Valentia e Catanzaro.

Fortunatamente, due operatori della Misericordia, il paziente e sua moglie sono stati già dimessi. Rimane ricoverato il nostro soccorritore Abdul Arain, in chirurgia toracica per fratture costali.

Abdul, rifugiato politico insieme alla sua famiglia, vive da anni in Italia ed è per noi fratello in ogni senso. Ha scelto, con umiltà e dedizione, di mettere la propria vita a servizio degli altri. È sempre presente dove c’è bisogno, senza mai chiedere nulla in cambio. Nonostante questo, ad oggi non è ancora riuscito ad ottenere la cittadinanza italiana. Una ferita aperta, che fa male più oggi che mai, mentre lotta in un letto d’ospedale per essersi messo – ancora una volta – a disposizione del prossimo.
Forse qualcuno, tra chi ha responsabilità o voce nelle istituzioni, potrà aiutarci a fare in modo che lo Stato riconosca finalmente ciò che il cuore della gente ha già riconosciuto da tempo: che Abdul è un cittadino italiano nei fatti, da anni. Ora sarebbe bello che lo fosse anche nei documenti.

Mai come ieri ci siamo sentiti parte di qualcosa di più grande. Le Misericordie d’Italia, nate 780 anni fa, sono una famiglia che non dimentica i propri fratelli. E ieri, al pronto soccorso, di fratelli ne sono arrivati tanti: in silenzio, in preghiera, con una carezza o una bottiglia d’acqua.
Da tutta Italia sono arrivati messaggi e segni di affetto da parte di cittadini, associazioni, confratelli, dal Presidente nazionale delle Misericordie d’Italia, così come dalla nostra Amministrazione comunale di Orta Nova, che ci è stata vicina con discrezione e affetto sincero. Questo è lo spirito che ci fa andare avanti. Non siamo un’associazione qualsiasi. Siamo un movimento di fratelli e sorelle uniti dal Vangelo e dalla carità.

Abbiamo perso un’ambulanza nuova. L’unica rimasta, oggi, non è marciante. Ma ciò che conta davvero è che i nostri fratelli sono vivi. Trent’anni fa, quando perdemmo un volontario, fu la gente di Orta Nova a far rinascere questa opera. Siamo certi che accadrà ancora. Perché il bene – se autentico – trova sempre chi lo fa camminare ancora.
Con gratitudine,
I Fratelli della Misericordia di Orta Nova


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