Dear friends,

My name is Francesco Pio Ferrara. I’m 25 years old, and I was born in Cava de’ Tirreni—a small city that holds all my memories, my roots, and my heart. It’s the place I dream of returning to one day, not just for myself, but for someone who means the world to me: my brother, Valentino. This fundraiser isn’t for me. It’s for him—and for the love and hope that have carried my family through decades of hardship. I want to share our story with you, not to ask for pity, but in the hope that it might touch your heart the way it has shaped mine. Thirty-four years ago, my brother was born in Salerno. His birth was smooth, and the doctors saw no cause for concern. For a brief moment, my parents believed they were beginning a life like any other. But within months, it became clear that something was wrong. Despite the reassurances, Valentino began to show signs of serious difficulties. Eventually, we learned the truth: he was born with severe disabilities—strabismus, complete immobility due to motor issues, and profound cognitive challenges that have left him mentally impaired. From that moment on, everything changed. My parents’ lives were turned upside down. My mother, especially, was devastated. She spent years searching for answers, for reasons, for hope. But none came. And yet, through all the pain and uncertainty, my parents never wavered. They gave Valentino everything—every ounce of love, every moment of care, every sacrifice they could make. He has never lacked love, even when we lacked everything else. When I was born ten years later, I was raised with a quiet understanding: one day, it would be my turn to carry this responsibility. To protect him. To be his voice, his strength, his future. That knowledge has shaped every decision I’ve made. I tried to build a life in Italy. I studied, I worked, I even tried to join the army—but a past injury closed that door. I took on every job I could find, but the conditions were harsh, the pay was low, and stability was always out of reach. Two years ago, with a heavy heart, I made the hardest decision of my life: I left my family, my home, and my country to come to England. I now live and work in London, doing my best to build something better—for him, for us. My dream is simple, but it feels so far away: to return home and live with Valentino in a house that meets his needs. A place without barriers. A place where he can move freely, feel safe, and be surrounded by the love that has never left him. The funds from this campaign will go toward that dream—a home adapted for his condition, and a future where he can live with dignity and peace. The money will be placed in a joint account, so that even the interest it earns can help us move closer to this goal. I know it’s a long road. I know it won’t be easy. But I believe in the kindness of people. I believe that even the smallest gesture can change a life. If you’ve read this far, thank you. Thank you for listening to our story. Thank you for caring. And if you choose to help, know that you’re not just donating—you’re becoming part of something deeply human. You’re giving hope to a brother who has never stopped loving, and to a family that has never stopped fighting.

With all my heart,

Francesco Pio Ferrara

Valentino Ferrara

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Ciao a tutti, sono Francesco Pio Ferrara, ho 25 anni e sono nato a Cava de’ Tirreni, città nella quale sono cresciuto e in cui spero di poter ritornare a vivere il prima possibile. Lo scopo di questa raccolta non è indirizzato personalmente a me ma mi tocca profondamente in quanto coinvolge la mia famiglia, nello specifico mio fratello Valentino. Spero che la storia che mi accingo a raccontarvi possa smuovere anche i vostri cuori e che soprattutto il mio ennesimo tentativo di migliorare la nostra vita riesca, dopo anni di continui sacrifici e di insormontabili difficoltà, a portare a qualche risultato concreto.

Tutto inizia circa 34 anni fa quando, presso l’ospedale di Salerno, viene alla luce mio fratello. Il parto, come confermato anche dai medici, si era compiuto nel migliore dei modi e anche il periodo post gravidanza non sembrava destare preoccupazioni tanto che tutto lasciava presagire ad un domani che sarebbe stato per la mia famiglia come quello di tante persone. Purtroppo, dopo pochi mesi, ci si accorge che qualcosa non va; mio fratello, nonostante le rassicurazioni ricevute all’epoca, presenta dalla nascita innumerevoli difficoltà tanto da essere disabile a tutti gli effetti. In particolare manifesta una condizione di strabismo, una completa inabilità nel camminare dettata da problemi motori che coinvolgono i tendini e che lo hanno costretto a vivere su una sedia a rotelle e disfunzioni cognitive che lo portano ad avere un grave ritardo mentale. Come facilmente immaginabile anche la vita dei miei genitori è stata stravolta: mia madre in particolare è rimasta scioccata da tutto questo e, anche se ora appare rassegnata, per anni ha cercato di risalire alle cause della condizione di mio fratello senza però avere risposte. Nonostante ciò, i miei genitori hanno sempre accudito amorevolmente mio fratello, non facendogli mancare nulla e sostenendolo in ogni attimo della sua quotidianità.

Venticinque anni fa sono nato io e, come giusto che sia, negli anni mi è stato sempre trasmesso quel senso di responsabilità consapevole che un giorno, quando mia madre e mio padre non ci saranno più, toccherà a me badare a mio fratello. Per questo motivo come tutti i ragazzi della mia età ho cercato e sto tentando di realizzarmi per dare un futuro solido a lui e alla mia eventuale famiglia. Dopo il diploma ho provato ad entrare nell’esercito, salvo essere scartato per un infortunio avuto in passato, ma non mi sono arreso e ho svolto i più svariati lavori sempre nella mia città. Purtroppo le pessime condizioni lavorative come le scarse retribuzioni, i contratti stagionali o di pochi mesi e le tante ore di lavoro che andavano ben oltre quanto previsto mi hanno spinto, due anni fa, a prendere la più dura delle decisioni: quella di abbandonare la mia famiglia, il mio luogo di nascita e la mia amata Italia. Sono partito alla volta dell’Inghilterra e tuttora lavoro nella città di Londra. Il mio obiettivo con questa raccolta, quindi, è quello di provare a costruire una base economica per poter poi un giorno realizzare il mio sogno: ritornare a vivere nella mia città con Valentino in una casa più funzionale di quella attuale e priva di qualsiasi barriera architettonica affinché possa vivere meglio, più serenamente e circondato da quell’amore che non gli è mai mancato. I fondi raccolti saranno versati in un conto cointestato cosicché, anche i futuri interessi che matureranno, potranno essere utilizzati per il nostro scopo. So che la strada è in salita e che quello che ho in mente sembra quasi impossibile, tuttavia sono convinto che con il vostro aiuto riuscirò ad aiutare mio fratello e a dare un senso a tutti i sacrifici che io e la mia famiglia stiamo facendo..

Con il cuore,

Francesco Pio Ferrara

Valentino Ferrara