Una speranza per Camillo

Ciao, mi chiamo Erika.

Il 19 giugno, mentre distribuivo le pappe ai miei nani di colonia, il marito di un'amica mi faceva notare un microbino seduto al centro della strada: aveva gli occhi sigillati dal pus ed il nasino tappato dal muco.

Per un attimo mi prende il panico!

Corro in farmacia per comprare il kit di "primo soccorso micioso" per salvare gli occhi: fisiologica e Tobral. Mi siedo per terra, lo metto sulle gambe, e comincio a ripulire il visino e le zampette, totalmente ricoperti di croste: alcune sono talmente secche da aver indurito il pelo.

Riesce ad aprire gli occhietti: sono verdi, bellissimi.

Si raggomitola sulle mie gambe, stremato, e comincia a fare le fusa. É un micino buonissimo, si è lasciato medicare senza protestare.

Non ci sono cucciolate nei dintorni, è solo. Qualcuno lo avrà buttato in strada, con la speranza che morisse lontano dal suo giardino.

Ma Camillo si è aggrappato alla vita.

L'ho portato nella mia clinica di fiducia, la Animal Hospital: ha un mese e mezzo e pesa solo 700g. É molto denutrito.

Nel suo fagottino ci sono rinotracheite, funghi, coccidi, vermi e una lesione alla bocca.

I fondi che sto raccogliendo saranno destinati a pagare il suo iter sanitario: vaccini, pcr fiv/felv, test giardia/parvo/coronavirus e tutto quello che potrebbe presentarsi in questi mesi.

Ed anche la pensione in clinica: luglio, agosto, e metà settembre.

I veterinari, e tutto lo staff degli assistenti tecnici, si prenderanno cura di lui con scrupolo e amore.

Voglio donare una speranza a Camillo, e permettergli di trovare una famiglia che lo ami per sempre.

Dimostriamo a chi lo ha buttato via che l'amore fa miracoli, e riesce a smuovere il mondo. Anche per un anonimo micetto di una periferia del sud.

Forza, entra a far parte di questa avventura!