
Un aiuto per un viaggio della speranza
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ho 41 anni, e sono sarda.
i miei ultimi anni sono caratterizzati da viaggi della speranza, tra ricoveri, dolore, interventi, ospedali, delusioni, visite, errori medici, terapie sperimentali e prove.
Ma tutto questo inizió da quando avevo dieci anni, problemi, dolori, limitazioni di ogni genere.
Sono stanca, amareggiata e sconsolata , credo non mi si possa biasimare.
Vivere così non è facile.
Paresteie, insensibilità, incontinenza, dolore cronico, cefalea, afte, problemi intestinali, problemi respiratori, depressione, ansia, gastrite, astenia, debolezza, tremore, spasmi muscolari, blocchi vescicali, reflusso, cistiti, lividi, prurito, fastidi agli occhi, e potrei continuare ancora.
L’anno scorso ho subito 3 interventi(isterectomia e installazione di un neurostimolatore sacrale)
Ieri un medico, all’ennesima visita urgente mi ha detto: “Devi combattere per trovare una diagnosi, ricordati, qui sei SOLA”. Saperlo dentro di me è un conto.. ma sentirlo dire fa tanto male
I social servono a poco, ma credo che possiamo dimostratere il contrario!! A volte urlare ti aiuta ad alleggerire il carico prima di arrivare ad un punto eccessivo di sopportazione!
La felice e meravigliosa isola in cui abito non mi permette di essere seguita adeguatamente in quanto ho bisogno di una struttura multidisciplinare e spesso mi ritrovo a vagare tra Roma, Ancona, Pisa e Genova.
Il sostegno economico ministeriale non è contemplato perché oltre ai farmaci il resto è tutto a pagamento, soprattutto per saltare i lunghi tempi d'attesa della sanità,
non nascondo che sono stanca di “vivere” se così si può chiamare
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Angela Maria Poropat
Organizer
Sestu