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"Un Aiuto per Ripartire: Sostegno per la Salute e il Futuro"

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Ciao a tutti mi chiamo Pietro e ho 31 anni. Purtroppo, mi trovo attualmente ad affrontare serie difficoltà economiche, causate sia da circostanze al di fuori del mio controllo che da scelte personali che, con il senno di poi, si sono rivelate errate. Chi non ha mai commesso errori, dopotutto?


Negli ultimi anni, ho vissuto un periodo particolarmente difficile, aggravato da problemi di salute. Sono sempre stato un ragazzo molto attivo e allegro; amavo fare trekking, camminare per scoprire nuovi posti e socializzare con gli altri. Ho sempre amato la vita e continuo ad amarla, anche se in questo periodo la mia gioia è un po’ offuscata. Ho iniziato a lavorare all'età di 14 anni, cercando di aiutare la mia famiglia, anche se spesso con risultati scarsi. La mia famiglia ha affrontato gravi problemi finanziari: mio padre, che era commerciante, ha visto la sua attività fallire e ha dovuto vendere l'unica casa di proprietà che avevamo.


La mia carriera scolastica è stata segnata da difficoltà; ho cambiato ben nove scuole in otto anni, in parte a causa di bocciature e della mia dislessia. Sono nato nel 1993, un periodo in cui non c'era molta sensibilizzazione riguardo a questo disturbo. Purtroppo, sono stato lasciato un po' allo sbando, senza il supporto necessario. Questo, unito ai frequenti cambi di casa, ha reso il mio percorso scolastico ancora più complicato. Non sono riuscito a completare le scuole superiori, ma sono riuscito a conseguire un diploma in amministrazione e marketing in una scuola paritaria qualche anno fa.


All'età di 19 anni, dopo alcune esperienze in Italia come istruttore di windsurf, ho deciso di trasferirmi a Londra per cercare lavoro nella ristorazione, sperando di trovare un ambiente meritocratico. Da quel momento ho iniziato a girare l'Europa, lavorando in cucina; ho cominciato come lavapiatti, poi sono diventato aiuto cuoco e, infine, cuoco. Nel frattempo, la mia situazione familiare continuava a deteriorarsi a causa dei continui problemi economici.


Dopo varie esperienze lavorative in Europa, sono tornato a Palermo, dove ho trovato un impiego come corriere per Amazon. Tuttavia, la mia vita ha subito un duro colpo quando mi è stata diagnosticata una malattia neurologica degenerativa, la sindrome di Arnold Chiari di tipo 1. Durante questo periodo difficile, mio padre si è ammalato di cancro al fegato e, purtroppo, è deceduto all'età di 64 anni. Questo evento ha avuto un impatto devastante sulla mia vita e sulla mia salute mentale.


Mentre affrontavo la mia malattia, ho cercato di avviare altre attività e di trovare un’altra professione, ma le mie limitate risorse economiche e la mia condizione di salute hanno reso tutto impossibile. Ho perso la casa e il lavoro e, dopo la morte di mio padre, sono entrato in disoccupazione. In un momento di grande crisi personale, ho deciso di intraprendere il cammino di Santiago, un viaggio che mi ha aiutato a superare il dolore per la perdita di mio padre e a trovare un nuovo scopo.


Dopo due mesi di cammino, mi sono innamorato della Galizia, dove ho deciso di trasferirmi al mio ritorno a Palermo. Qui ho ricominciato a lavorare in cucina, ma la mia situazione di salute continuava a peggiorare, costringendomi a tornare nuovamente a Palermo. Una volta tornato, ho trovato una situazione familiare devastata. Ho due fratelli e una madre, ma con loro comunico poco. L'unica persona che mi sostiene in questo momento è mia madre, ma lei stessa si trova in una situazione economica difficile; percepisce una pensione di reversibilità di 600 euro, ma deve pagare 400 euro di affitto, lasciandole con risorse minime per vivere.


Attualmente, dopo aver affrontato un primo intervento chirurgico in laparoscopia per un ernia che mi dava il tormento, e a detta del neurochirurgo che l'ha eseguito in 15 giorni dovevo essere impiedi e come nuovo, in realtà meno di 24h dopo ho subito un secondo intervento chirurgico d'urgenza perche non ho più sentito gli arti inferiori, e da un RM fatta d'urgenza si evinceva che i nervi della cauda era compressi , mi trovo in convalescenza, a 20 giorni dalle dimissioni dall'ospedale, senza alcun sostegno economico per le spese mediche e per le necessità quotidiane. È difficile comprendere la mia situazione, e, infatti, ho esitato a lanciare questa campagna di raccolta fondi. Molte persone a me vicine mi hanno sconsigliato di farlo per motivi di dignità. Tuttavia, ho chiesto aiuto ad amici e parenti, e purtroppo non ho ricevuto risposte positive. La verità è che non devo soldi a nessuno, ma solo due persone, di cui non farò il nome per rispetto della loro privacy, mi hanno offerto un tetto sulla testa, e l'opportunità di affittare una camera.


Ora, mi rivolgo a voi con umiltà, chiedendo un piccolo contributo per aiutarmi a riprendermi e ricominciare da capo. Con il vostro supporto, vorrei affrontare la mia situazione di salute, effettuando tutti gli esami necessari, seguendo un percorso di fisioterapia e, se possibile, iscrivendomi a corsi di formazione che possano aiutarmi a trovare lavori meno usuranti e più sostenibili per il mio stato di salute.


Ogni piccolo gesto, ogni contributo, può fare una grande differenza nella mia vita e nella mia possibilità di ricostruire un futuro migliore. Vi ringrazio sinceramente per la vostra attenzione e per qualsiasi supporto possiate offrire. La vostra generosità sarà un faro di speranza in questo momento buio della mia vita.


Un abbraccio a tutti,


Pietro





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Datemi possibilità di avere ancora speranza.











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