
Schiena Spezzata per il Cancro: Aiutiamo Antonia!
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Gli eroi non sempre volano. Ma sanno far volare gli altri con il supporto e l'amore. Oggi vi presento Antonia, un'eroina vera e una combattente nata che, tra le altre cose, è anche mia madre.
Quella che vedete in copertina e qui sotto è l'immagine di una schiena distrutta dal cancro. Il Mieloma Multiplo ha molte forme e colpisce in modo diverso le persone. Antonia è diventata completamente disabile. La sua schiena si è spezzata sette anni fa e la vita della nostra famiglia è diventata un inferno. Per questo, dopo anni di lotta chiediamo aiuto.
Dettaglio crollo vertebrale. Cifosi
La storia dal principio.
Ciao, mi chiamo Sara Simonato e sono la figlia di una signora allegra, simpatica, spiritosa, di compagnia e amata dalla sua rete di amicizie: Antonia Langella. La mia mamma era una persona molto attiva e amava la vita: ballava, canticchiava, curava orto e giardino e si prendeva cura delle persone anziane. Luce per chiunque le fosse intorno, questo era. Ed è tutt'ora una persona straordinariamente forte, coraggiosa e generosa e non vorrebbe pesare su nessuno. Meriterebbe una vita più serena nelle piccole cose quotidiane e, a 73 anni, si trova ormai impossibilitata ad uscire già da sette. Ma procediamo con ordine.
Mamma in salute, famiglia felice
La malattia.
Purtroppo sette anni fa si è sentita improvvisamente male, lamentando forti dolori alla schiena. Abbiamo fatto iniezioni, visite mediche specialistiche, nessuno sapeva cosa avesse ma lei continuava a stare male. Al punto da andare 3 volte al pronto soccorso dove però non l'hanno mai ricoverata. Tornata a casa, tra il settembre e il dicembre del 2014, nonostante l'ausilio di un busto, la sua colonna vertebrale è crollata e si è cementata in una posizione impensabile. La mia mamma è diventata disabile e non aveva ancora una diagnosi.
I dolori e l'assenza di cure specifiche e immediate.
Ha iniziato a camminare con il deambulatore e solamente dentro casa. Non poteva uscire. La chiamata dall'ospedale per il ricovero e la diagnosi intanto non arrivava mai. Siamo così stati costretti, a gennaio 2015, a portarla noi in pronto soccorso e, dopo aver atteso in piedi sette ore, è stata ricoverata. In ospedale è stata disposta l'immobilità totale per mamma. Significa che non poteva assolutamente alzarsi e muoversi dal suo letto per evitare che si aggravassero le lesioni ossee e spinali. Il ritardo della diagnosi ha comunque fatto precipitare la situazione. Si è scoperto che mamma ha il Mieloma Multiplo Stratificato, un tumore delle plasmacellule (neoplasia ematologica). Naturalmente è iniziata subito la cura del tumore ma ormai poco o niente si poteva fare per la deformazione della colonna vertebrale che l'ha portata alla disabilità del 100%.
La diagnosi, la paura e i costi proibitivi.
Dopo il ricovero e i primi trattamenti chemioterapici fatti in ospedale l'abbiamo riportata a casa. Vivevamo in un appartamento dell'azienda dentro la quale mio padre lavorava. A circa 40 km dall'ospedale. Per accedervi bisognava salire 18 scalini. Da quando è tornata a casa mamma è uscita solo con le portantine dell'ambulanza e solamente per andare in ospedale perché non potevamo permetterci un'altra casa. Non avevamo nemmeno un balcone. Per curarla e andare a fare le terapie ci muovevamo in ambulanza. Faceva terapia tre volte a settimana e in sette anni - tra spostamenti salvavita e visite mediche, TAC, controlli, il terrore costante delle recidive, la paura ogni qualvolta dovevamo fare le analisi del sangue e del midollo - abbiamo passato momenti bui. E speso più di 25.000 euro in trasporti e visite specialistiche che il SSN ovviamente non passa.
Situazione attuale.
Adesso Antonia, la mia mamma, è stabile con la malattia, ma invalida al 100%. Non cammina bene e ha sviluppato una poli-neuropatia a causa dell'aggressività delle cure chemioterapiche, fatte con il farmaco Velcade. Abbiamo avuto alti e bassi, ma in queste situazioni i bassi sono i momenti maggiori e peggiori.
Casa a misura di disabile, una macchina adatta, dignità.
Adesso siamo in affitto in un comprensorio vigilato fuori Roma in una casa tutta in piano. Qui se succede qualcosa arrivano subito i soccorsi. Ci serve un furgoncino attrezzato per trasporto disabili con carrozzina che ci permetta di uscire con Mamma Antonia e farle prendere un po' d'aria. Il tutto nel minor tempo possibile, naturalmente, per sfruttare al meglio il tempo che abbiamo.
Come potete aiutarci e dove andranno a finire i fondi raccolti?
20.000 Euro – AUTO ATTREZZATA PER TRASPORTO DISABILI CON CARROZZINA
30.000 Euro – affitto casa senza barriere architettoniche ed esigenze giornaliere della persona disabile.
IBAN: IT91B0760114500001053545743
LINK PAYPAL:
Grazie a tutti da noi.
Sara Simonato.
La mia mamma oggi
Per chi volesse ulteriori informazioni sul Mieloma Multiplo , ecco il LINK
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Sara Sarynka Simonato
Organizer
VT