
SALVIAMO ANTICHITÀ
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Antichità non è un centro sociale, Antichità non è un bar, Antichità rischia di non essere più niente.
A Bologna, da sei anni, questa vineria è un luogo dove il calice di vino assolve la sua funzione principale: incontrarsi, parlare, raccontarsi.
L’avventore lo scopre immediatamente, quando all’ingresso gli viene chiesto di raccontare una storia in cambio del primo bicchiere. Dopodiché è libero di scegliere: fermarsi ad ascoltarne altre, accolto dai frequentatori abituali e da altri avventori come lui, o inoltrarsi nel locale.
La città di Bologna, così come la conoscevamo, sta velocemente scomparendo e una realtà come questa conserva un tipo di socialità che da regola è ormai diventata eccezione. Uno spazio di inclusione, economicamente accessibile a tutti, che incoraggia l’espressione creativa ospitando gratuitamente artisti ed eventi culturali, in continuità con lo spirito di quella città di cantina da scoprire per caso.
Abbiamo sempre anteposto la convivialità e l’ospitalità al profitto. Ma il costo della città — e il modo in cui oggi la si abita, più che viverla — ha reso questa scelta, con il tempo, sempre meno sostenibile. È una scelta politica, a discapito di qualsiasi ritorno economico. Mantenere viva un’alternativa, se non la migliore comunque un’alternativa.
Avremmo potuto svenderci anche noi, ma abbiamo preferito rischiare il disastro.
Chiediamo un aiuto per salvare un pezzetto di Bologna, della città che è stata, che è e che deve continuare a essere.
Ci troviamo ora con un debito che, se non estinto in tempo, avrà come inevitabile conclusione la chiusura definitiva.
Abbiamo 5 settimane per raccogliere quanto basta ad assicurarci il rinnovo del contratto di affitto e per non vedere questo luogo trasformarsi nell’ennesima mortadelleria.
Avete ancora tempo per vedere Antichità con i vostri occhi, raccontarci una storia e aiutarci a scriverne il prossimo capitolo.
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Antichità is not a comune, Antichità is not a bar, Antichità risks becoming nothing at all.
For six years now, this wine bar in Bologna has been a place where a glass of wine serves its true purpose: bringing people together, having conversations, sharing stories.
The visitors realize it immediately. At the entrance, they’re asked to share a story in exchange for the first glass of wine. After that, they’re free to choose: stay and listen to more stories, welcomed by regulars and fellow newcomers alike, or wander deeper into the venue.
The city of Bologna, as we once knew it, is disappearing fast. A place like this preserves a kind of social connection that has gone from being the norm to a rare exception.
It’s a space of inclusion, economically accessible to everyone, where free self-expression stays alive — true to the spirit of that underground Bologna you stumble upon by chance.
We’ve always prioritized conviviality and hospitality over profit. But the cost of the city — and the way people now inhabit it, more than actually live it — has made this choice increasingly unsustainable.
It’s a political decision, despite of any financial gain. Keeping an alternative alive — not necessarily the best one, but an alternative nonetheless.
We could have sold out ourselves too. Instead, we chose to risk the disaster.
We’re asking for help to save a small piece of Bologna — the city that was, that still is and that must continue to be.
We’re now facing a debt that, if not paid off in time, will inevitably lead to permanent closure.
We have 5 weeks to raise enough to secure the renewal of our lease and prevent this place from becoming another mortadella shop.
You still have time to come and see it with your own eyes, share a story with us and help to write the next chapter.
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Antichità no es un centro social, Antichità no es un bar, Antichità corre el riesgo de dejar de ser.
En Bolonia, desde hace seis años, esta vineria es un lugar donde la copa de vino cumple su función principal: encontrarse, hablar, contarse.
El visitante lo entiende enseguida, cuando al entrar se le pide que cuente una historia a cambio del primer vaso. Luego es libre de elegir: quedarse a escuchar otras, acogido por los habituales y otros visitantes como él, o adentrarse en el local.
La ciudad de Bolonia, tal como la conocíamos, está desapareciendo rápidamente, y una realidad como esta conserva un tipo de sociabilidad que hoy, más que la norma, se ha vuelto una excepción. Un espacio de inclusión, económicamente accesible para todos, que mantiene viva la libre expresión de uno mismo, en continuidad con el espíritu de aquella ciudad de sótanos por descubrir al azar.
Siempre hemos antepuesto la convivialidad y la hospitalidad al lucro. Pero el coste de la ciudad —y la forma en que hoy se habita, más que el vivirla— ha hecho que esta elección sea cada vez menos sostenible. Es una decisión política, a costa de cualquier retorno económico. Mantener viva una alternativa, si no la mejor, al menos una alternativa.
También nosotros podríamos habernos vendido, pero preferimos arriesgar el desastre.
Pedimos ayuda para salvar un pedacito de Bolonia, de la ciudad que fue, que es y que debe seguir siendo.
Ahora nos enfrentamos a una deuda que, si no se salda a tiempo, tendrá como consecuencia inevitable el cierre definitivo.
Tenemos cinco semanas para reunir el dinero necesario para asegurarnos la renovación del contrato de alquiler y evitar que este lugar se convierta en otra negocio más de mortadela.
Todavía tienen tiempo para venir a verla con sus propios ojos, contarnos una historia y ayudarnos a escribir (juntos) el próximo capítulo.
Organizer
gabriele cesari
Organizer
Bologna, ER