
PENSANDO AD UN SORRISO
Donation protected
Ciao
Sono Alessandra e vivo in un paesino nella provincia di Siracusa ed ho 55 anni.
Perché ho deciso di chiedere aiuto tramite una raccolta fondi?
Perché ho enormi difficoltà economiche,per provvedere alle esigenze principali.
Non è semplice spiegare e non è altrettanto semplice, far comprendere bene, perché dovrei entrare nei minimi dettagli e ciò inevitabilmente, comporterebbe anche un collegamento al mio vissuto matrimoniale e dei miei figli in conseguenza al nostro vissuto come famiglia.
In verità alcuni giorni fa, avevo esplicitato proprio qui, su gofundme ,alcuni particolari del mio "malvivere" in quel matrimonio.
Ma anche se nonostante tutto, io abbia il diritto di "parlare" ,esponendomi, per lasciare comprendere almeno minimamente, c'è purtroppo anche il discorso privacy del coniuge dal quale mi sono separata.
Questo , mi porta a decidere oggi, 5 giugno 2025, a pochi giorni dalla creazione della raccolta fondi, di non entrare molto nei dettagli, ma di esplicitare per sommi capi, il "risultato" o meglio l'oggetto della mia difficoltà.
Dopo tanto coraggio e sforzo, quasi due anni fa ho dovuto prendere una decisione: iniziare a fare valere i miei diritti o proseguire per quella strada sterrata e che mi stava portando a un dirupo. Dopo 23 anni dunque, ho optato per la scelta travagliata della separazione, non avendo già disponibilità economica al tempo (e come detto prima, voglio evitare i dettagli che mi hanno visto privata e defraudata di tanti diritti)
È proprio per questo che chiedo una mano, perché non riesco e non so più come andare avanti.
Oggi non posseggo un conto bancario o un’automobile, non potendo quindi nemmeno usufruire di tutti i miei sforzi, avendo lavorato letteralmente una vita intera, da quando ero ancora una ragazzina. E ancor di più, non posso neanche ricorrere a certi pagamenti rateizzati .
Ho soltanto una carta prepagata.
Già 13 anni fa, in seguito a mancate cure ai denti (che anch'esse mi furono vietate) ,si prospettava una protesi dentale mobile (o fissa) in tutte e due le arcate , perché in seguito ad un cattivo lavoro degli anni precedenti, nei ponti dentali, i perno monconi pian piano si sono sfaldati, spezzati ed alterati, al punto tale da aver avuto la necessità, da 13 anni appunto, di "incollare" i ponti, su perni, che non possono adeguatamente aderire.
Questo mi porta oggi a frullare quasi tutto ciò che devo mangiare.
Durante la giornata, per fare fronte all'instabilità dei perno monconi, incollo infatti i ponti dentali con un'apposita colla almeno una DECINA di volte al giorno (e mi chiedo se sia più la colla che inghiotto o quella che rimane ad incollare per un po' di ore, l'involucro sopra i perni) e non so davvero, quanto possano ancora durare.
E pensare che mi trovo in queste condizioni , certamente non volute e certamente non cercate.
Proprio per una questione di rispetto verso me stessa ho preferito rifiutare il mantenimento, per non dover ancora "sentirmi un peso" scegliendo la consapevolezza del vero significato di una coppia, di una famiglia!
Dove posso e per quello che posso, aiuto con le mie disponibilità e con la mia presenza.
Purtroppo ho anche debiti con il coniuge dal quale mi sono separata, paradossalmente, perché la legge obbliga a partecipare al 50% delle spese straordinarie per i figli ,anche se sei nulla tenente, perché è la legge che si rifà ALL'ISEE di chi ha il mantenimento. Questo 50% , è più di quelli che guadagno.
Ma la situazione diventa complicata quando sono necessarie terapie e medicine per aiutare i tuoi figli e non auguro mai a nessuno la sensazione di trovarsi ammanettata, con le mani legate, guardare e non poter intervenire nonostante tu voglia: la chiave è lì, ma non hai nessuno che te la porge e ti sleghi per poter fare ciò che desideri.
Purtroppo è così.
Purtroppo, tutt'oggi mi trovo senza l'appoggio di chi ho sempre sperato un aiuto.
Purtroppo tutt'oggi provo il panico anche a dover fare la semplice spesa della settimana, limitandomi dove ne ho l'occasione. Vivere con l'ansia e la speranza di non dover mai ammalarmi e avere bisogno di interventi specifici che non potrei permettermi, con la consapevolezza che lo stipendio (lavoro part-time) se ne va in affitto (tra le tante, ho deciso di uscire io da casa e mi ringrazio per questo) Non dover vivere con l'ansia di rivedere tua figlia nuovamente con un sondino, perché non puoi darle il giusto aiuto per il suo disturbo alimentare, temendo di dover un giorno rivivere l'esperienza e assistere a tua figlia ricadere nell'anoressia nervosa, perché per le cure adeguate e più funzionali, ci si deve rivolgere ad équipe private, che abbiamo dovuto abbandonare. Oltre alle terapie per risolvere e curare i danni fisici che le ha lasciato.
Riconosco ci siano casi davvero peggiori, ma mi trovo in una condizione davvero disastrosa e ho deciso di provarle tutte pur di poter trovare una minima soluzione.
Sarei davvero grata se qualcuno potesse darmi una mano, provvedere alla mia salute, ai miei denti, al mio sorriso.
Organizer

Alessandra Pappalardo
Organizer
Province of Syracuse