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ll mio sogno distrutto da chi mi aveva promesso un futuro.

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Giovane imprenditore costretto a chiudere per colpa di franchising e locatore inadempienti.
Mi chiamo Carmine Volpe, ho 31 anni e due anni fa ho deciso di inseguire il mio sogno più grande: aprire una cioccocaffetteria in franchising e costruire qualcosa di mio, con le mie mani, con il mio cuore.
Era il sogno di una vita: aprire un locale tutto mio e lavorare per rendere felici le persone, accogliendole con un sorriso, servendo loro prodotti buoni creando un piccolo punto di riferimento per la città.

Ma quel sogno si è trasformato presto in un incubo, fatto di inganni, pressioni, problemi strutturali e debiti che non ho causato io.

Il giorno in cui è iniziato tutto
Il 7 ottobre 2023 ho inaugurato il mio locale “Nuts Vercelli Fox” in Via Galileo Ferraris 1/3 con entusiasmo e speranza.
Mi ero affidato a un franchising che prometteva affiancamento, qualità e un format vincente.
Ma da subito sono emerse gravi mancanze:
* Il franchising mi ha nascosto informazioni fondamentali, come l’obbligo di versare 27.300 € al Comune per la monetizzazione dei parcheggi, necessari per la regolarità della SCIA.
A causa di questa omissione, ho lavorato quasi due anni con una SCIA incompleta, inconsapevolmente, esponendomi a gravi rischi legali e sanzioni.
* E infatti, il Comune di Vercelli, invece di supportarmi o comprendere la mia situazione, ha deciso di punirmi:
➤ Mi ha fatto chiudere il locale per due giorni,
➤ Mi ha multato per 4.000 euro,
➤ E non mi ha offerto alcun tipo di sostegno, neanche dopo le mie richieste di aiuto.
Quella multa l’ho già pagata di tasca mia, con il cuore a pezzi, sapendo che stavo scontando una colpa che non era mia.
* Gli arredi e le attrezzature mi sono stati forniti in comodato d’uso: li ho usati, manutenuti e valorizzati, ma oggi non posso nemmeno venderli per recuperare qualcosa.
Molti di questi materiali erano realizzati in truciolato non a norma per il contatto con alimenti, e si sono deteriorati dopo pochi mesi.
* Molte delle strumentazioni e degli impianti installati avevano bisogno di interventi tecnici urgenti, ma i tecnici promessi dal franchising non sono mai arrivati.
Ogni malfunzionamento, ogni problema, ogni situazione anomala è sempre stata segnalata da me personalmente, più volte e con senso di responsabilità.
Non sono mai stato ascoltato. Mai supportato. Sempre ignorato.
* Il locale, scelto e approvato dal franchising, è stato affittato da una proprietaria che si è dimostrata completamente negligente.
I problemi riscontrati sono gravissimi:
* impianti elettrici ed idraulici non a norma,
* odori fognari,
* muffa, umidità e infiltrazioni,
* assenza di agibilità e collaudi,
* ventilazione forzata mai completata,
* e una situazione igienico-sanitaria pericolosa per me e per i clienti.

Ma la cosa più assurda è che nel seminterrato del locale sono presenti pilastri in acciaio mobili, anti-crollo, posizionati per sorreggere il piano superiore dove lavoriamo ogni giorno.
Una situazione da incubo, fuori da ogni norma, un pericolo reale e costante che avrebbe dovuto far scattare controlli immediati e chiusura preventiva del locale.
Tutte queste problematiche sono certificate da una perizia tecnica (ATP) avviata dal mio team legale.
Il procedimento è in corso e coinvolge sia il franchising che la locatrice, ma la giustizia ha i suoi tempi, e io non posso più aspettare.

Mi hanno fatto indebitare per arricchirsi, e ora pago io
Come se tutto questo non bastasse, il franchising mi ha fatto richiedere un microcredito da Invitalia per 60.000 euro, presentandolo come l’unico modo per avviare l’attività.
Una volta ottenuti i fondi, sono stato costretto a bonificarli interamente al franchising.
Io non ho mai visto un euro di quei soldi per le mie esigenze o per il locale.
Ma il prestito è a mio nome.
Oggi, ogni mese, sono costretto a pagare una rata di 750 euro per un debito contratto solo perché mi sono fidato.
Ora che sono con le spalle al muro, non riesco più a sostenerlo.

Ho pagato tutto. Anche quando non avevo più nulla.
Nonostante tutte queste gravissime inadempienze io ho sempre fatto la mia parte, fino all’ultimo giorno: Ho pagato regolarmente l’affitto di 3.500 euro al mese, anche sapendo di lavorare in un locale inadatto.
Ho versato ogni contributo possibile finché ho potuto, senza mai chiedere aiuto, senza mai lamentarmi pubblicamente.
Ho rispettato ogni accordo.
Anche quando nessuno ha rispettato me.
E ora, dopo due anni di lotta e di silenzio, mi ritrovo con il locale da chiudere e un peso che da solo non posso più sostenere.

Il colpo finale: persecuzioni, controlli e mancato incasso

Come se tutto questo non bastasse, la prosecuzione dell’attività è ormai impossibile.
La situazione strutturale, legale ed economica mi ha fatto perdere clientela e quindi incassi.
Ma soprattutto, da mesi vivo sotto una pressione psicologica costante:
almeno una volta a settimana ricevo visite da parte della Polizia Locale, dei Carabinieri in borghese, della DIGOS, del NAS e da persone in borghese che controllano ogni mio gesto.
Un clima opprimente e invivibile, che rende impossibile lavorare e vivere con serenità.

I danni che ho subito
A oggi, le perdite economiche che ho sulle spalle sono enormi:
* 30.000 € tra tasse, contributi, sanzioni e pendenze accumulate
* 40.000 € stimati per il trasferimento obbligato in un nuovo locale sano, a norma e indipendente
* 10.000 € di spese legali per difendermi da chi ha abusato della mia fiducia
* 4.000 € di multa imposta dal Comune per colpe non mie
* Una rata mensile di 750 € per un debito da 60.000 euro contratto per loro conto
* Nessun risarcimento, nessun sostegno, solo il peso del silenzio e della solitudine

Perché ti chiedo aiuto:
Io non voglio arrendermi.
Non voglio lasciare che due anni di sacrifici, notti insonni e sogni costruiti con le mie mani finiscano nel silenzio.
Voglio ripartire, libero da questo franchising, libero da chi ha abusato della mia fiducia.
Voglio ricominciare con il cuore pulito, la dignità intatta e il coraggio di sempre.
So che tante persone mi seguono da lontano, e mi scrivevano dicendo che prima o poi sarebbero venute nel mio locale per supportarmi.
Oggi potete farlo donando anche solo il prezzo di un caffè o di una cioccolata, come se foste passati davvero da me.

Come userò le donazioni
Le donazioni raccolte mi serviranno per:

1- Chiudere i debiti causati da questo incubo:

°Rata mensile da 750€ per il microcredito Invitalia
°Multe, tasse e contributi mai pagati dal franchising
°Spese legali (circa 10.000 €)

2- Coprire i costi del trasferimento in un nuovo locale (oltre 40.000 €), dove poter ricominciare con un’attività mia, finalmente libera e pulita.

3- Ripartire da zero, con nuove attrezzature, in un ambiente sicuro, per realizzare il mio sogno con dignità e onestà.

Un pensiero personale
So bene che ci sono tante raccolte fondi più gravi e importanti della mia.
So che là fuori c’è chi lotta per la salute, la vita o per emergenze ancora più grandi.

Ma questa, per me, è la mia battaglia più dura.
È il sogno della mia vita che si sta spegnendo… e io vorrei solo avere una possibilità per riaccenderlo.

Se potete, aiutatemi. Se non potete, condividete.
Anche solo un gesto, può cambiare il mio destino.
Anche un piccolo gesto, anche una sola condivisione, può fare la differenza.
Questo non è solo un locale che chiude.
È la storia di un giovane che ci ha creduto davvero, che ha dato tutto, e che oggi ha bisogno di qualcuno che creda in lui.
Grazie di cuore,
Carmine Volpe Nuts Vercelli Fox – Via Galileo Ferraris 1/3
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