LES TRAVESTIS - A Documentary by Jessica Mariani

Story

0% complete

€1,158 raised of 3K

LES TRAVESTIS - A Documentary by Jessica Mariani

Donation protected
Idea del progetto

Nel 2022 studiavo a Roma. Da poco era appena passato uno dei periodi più inimmaginabile di portata internazionale. La mia voglia di ricominciare ad uscire, scoprire altre realtà era ancora più forte. Di più lo era un sentimento di ricerca personale. Una ricerca che, il corso di studi di cinema che seguivo all’Accademia, non riusciva a restituirmi. Così in occasione della mia tesi di laurea ho iniziato in modo autonomo uno studio sull’identità di genere, scovando libri, saggi e articoli a riguardo. Durante una mostra a Roma ho conosciuto una persona o meglio, un personaggio, un’icona della comunità queer. Ho parlato con lei, scambiato le mie idee con la fame negli occhi di avvicinarmi di più a quel mondo di cui mi sentivo parte, e lei mi ha indicato dove andare.
L’idea del film nasce qui.
Il travestimento, il riconoscersi in un’altra identità utilizzando il trucco, le paillettes, la performance, l’ironia, il proprio corpo in qualsiasi forma.
Con una macchina fotografica e un microfono, ho girato nei backstage di locali di Roma e Rimini durante serate di Drag Queens per cercare testimonianze e avvicinarmi a questa forma espressiva. In quelle occasioni ho intervistato Drag e performer mentre si preparavano prima degli show, riuscendo a cogliere anche momenti di grande vulnerabilità e intimità.
Come bloccate nel tempo, quelle interviste sono risuonate nella mia testa per qualche anno con la voglia di riprendere in mano la camera e tornare a sentire l’odore di lacca e colla per sopracciglia.
Da qui è nata la volontà di sviluppare una narrazione più ampia, spostandomi attraverso altre città che ho incontrato, raccogliendo tutte quelle voci provenienti da questa sottocultura nata come forma di resistenza a una società cis-eteronormata e di censura, per farne memoria attiva oltre che spettacolo vivo.

Sinossi

Il documentario indaga l'arte Drag come espressione politica, sociale e identitaria nel mondo contemporaneo, attraverso le voci di performer e attivistə emergentə e di chi, pur avendo fatto parte di questo universo, oggi non mette più in gioco il proprio corpo sulla scena. Un viaggio che attraversa gli spazi e i palchi di Roma, Rimini, Bologna, Parigi e Berlino, che vuole unire l'espressione di genere in un'unica ricerca. Testimonianze e interviste raccontano come l'arte Drag sia una forma di espressione nata decenni fa e di come a fronte dell'evoluzione, sia ancora uno strumento di resistenza, manifesto e di autodeterminazione nella comunità LGBTQIA+.

Note di regia

Il mio approccio visivo si ispira profondamente all’opera di alcune registe e registi di riferimento; la macchina da presa si fa intima e rispettosa con un uso della camera a spalla, essenziale per entrare con rispetto e delicatezza nelle vite raccontate.


Esaltando un discorso di oppressione delle comunità più fragili, la regia avrà anche un'aspetto più “analitico” nelle riprese, distaccato, quasi come a lasciare spazio allo spettatore di poter vedere ciò che vuol vedere.


Il materiale d’archivio invece, dialoga costantemente con le immagini raccolte nel presente, per costruire una narrazione che non è solo lineare ma stratificata, fatta di ricordi, di lotte e di trasformazioni.


Non c’è un’unica definizione di Drag, né una sola traiettoria, questo è quello che emerge dalle interviste. Per questo ho scelto un approccio che rifiuta l’etichettatura, dando spazio alla complessità dei vissuti di ogni artista e ogni forma di espressione diversa.

A che punto è il progetto

Il progetto ad oggi ha assunto una piccola forma. Piccola perché la maggior parte del lavoro si riverserà nella post-produzione nonché nel montaggio. Sono state girate ore e ore di materiale tra cui video inchieste, spettacoli dal vivo, interviste ad artistə e performance di ogni genere. Quello che manca, sono interviste nelle città di Roma e Berlino per avere un confronto più ampio nella narrazione, e il materiale d’archivio da domandare ad istituzioni o associazioni più nel piccolo, delle varie capitali.

Perché sostenere questo progetto

Il documentario è un progetto indipendente, autofinanziato e realizzato con pochi essenziali. Il contributo di chi sceglie di sostenerlo è fondamentale per garantirne la qualità e permettere che il lavoro abbia vita, e successivamente, una vita pubblica.

Il budget raccolto sarà destinato a coprire:

• Costi di viaggio: le località di destinazione saranno Roma, Napoli, Parigi, Berlino
• Materiale fotografico: acquisto di batterie e accessori per la macchina fotografica
• Attrezzatura tecnica: microfoni, hard disk di backup
• Archivio video
• Post-produzione del film: montaggio video e sonoro, color correction, missaggio audio
• Distribuzione e festival: iscrizione a festival italiani e internazionali, materiali di promozione e supporto alla diffusione del progetto.

In cambio della donazione:

• Ringraziamento nei titoli di coda.
• Poster (da 50€ in su)
• Invito alla prima proiezione (100€ in su)


Biografia
Jessica Mariani, originaria dell'Emilia Romagna, è un'aspirante regista con la passione per un cinema che viaggia tra la realtà e la finzione. I suoi studi sono sempre stati indirizzati all'audiovisivo, ma tra gli altri interessi artistici si intreccia anche la fotografia e il lavoro nel reparto costumi. Dopo essersi laureata all'Accademia di Belle arti di Roma, ha continuato il proprio percorso alla scuola di cinema Rosencrantz & Guildenstern a Bologna. Si è in seguito formata presso Demetra Formazione seguendo un corso di documentario con lo scopo di consolidare la propria aspirazione per la regia. Attiva su Ravenna, Bologna e di tanto in tanto a Roma, tra i suoi lavori emerge sempre nella narrazione visiva un impegno politico e sociale per i diritti LGBTQIA+ e le tematiche Queer.

Ringraziamenti

Nessun gesto è troppo piccolo quando serve a costruire qualcosa di più grande. Condividere è già un atto di cambiamento. Grazie per essere parte del movimento e della resistenza della comunità Queer!


English version

Project Idea

In 2022 I was studying in Rome. One of the most unimaginable international-scale periods had just passed. My desire to go out again, discover other realities was even stronger. Even more so was a sense of personal searching. A search that the film studies course I was taking at the Academy did not manage to satisfy. So on the occasion of my thesis for my degree I began independently a study of gender identity, digging up books, essays and articles on the topic. During an exhibition in Rome I met someone—or rather, a character, an icon of the queer community. I spoke with her, exchanged my ideas with the hunger in my eyes to approach that world I felt I was part of, and she pointed me where to go.

The idea for the film arises here.
The cross-dressing, the recognition of oneself in another identity by using makeup, sequins, performance, irony, one’s body in any form.
With a camera and a microphone, I filmed the backstage of clubs in Rome and Rimini during Drag Queen nights to collect testimonies and to approach this form of expression. On those occasions I interviewed drag performers while they prepared before the shows, managing to capture also moments of great vulnerability and intimacy.

As if frozen in time, those interviews resonated in my head for a few years with the desire to pick up the camera again and return to smell the hairspray and eyebrow glue. From here the intention was born to develop a broader narrative, relocating through other cities that I encountered, collecting all those voices coming from this subculture born as a form of resistance to a cis-heteronormative society and censorship, to make it active memory as well as living spectacle.

Synopsis

The documentary investigates drag art as a political, social and identity-based expression in the contemporary world, through the voices of emerging performers and activists, and of those who, though having been part of this universe, no longer put their bodies on stage. A journey that crosses the spaces and stages of Rome, Rimini, Bologna, Paris and Berlin, which seeks to unite gender expression in a single exploration. Testimonies and interviews tell how drag art was born decades ago and how in the face of evolution it still remains a tool of resistance, a manifesto and of self-determination within the LGBTQIA+ community.

Director’s Notes

My visual approach is deeply inspired by the work of certain prominent directors; the camera becomes intimate and respectful with handheld use, essential to respectfully and delicately enter the lives being told.

Emphasizing the discourse of oppression of the most fragile communities, the direction will also have a more “analytical” aspect in the filming, detached, as if leaving space for the viewer to see what they wish to see.

The archival material, on the other hand, constantly dialogues with the images collected in the present, to build a narrative that is not only linear but layered, made of memories, struggles and transformations.

There is no single definition of Drag, nor a single trajectory, this is what emerges from the interviews. For this reason I chose an approach that rejects labeling, giving space to the complexity of each artist’s lived experience and every different form of expression.

Project Status

The project has so far taken shape in a small form. Small because most of the work will go into post-production as well as editing. Hours and hours of material have been shot including video inquiries, live shows, interviews with artists and performances of every kind. What is missing are interviews in the cities of Rome and Berlin to make the narrative broader, and the archival material to request from institutions or smaller associations in the various capitals.

Why Support This Project

The documentary is an independent project, self-financed and made with very few essentials. The contribution of those who choose to support it is fundamental to ensuring its quality and allowing the work to have life, and subsequently a public life.

The budget collected will be used to cover:

  • Travel costs: the destinations will be Rome, Naples, Paris, Berlin
  • Photographic equipment: purchase of batteries and accessories for the camera
  • Technical equipment: microphones, backup hard drives
  • Video archive
  • Post-production of the film: video and sound editing, color correction, audio mixing
  • Distribution and festivals: registration in Italian and international festivals, promotional materials and support for the project’s dissemination.

In exchange for the donation:

  • A thank-you in the closing credits.
  • Poster (for €50 and above)
  • Invitation to the premiere screening (for €100 and above)

Biography

Jessica Mariani, originally from Emilia Romagna, is an aspiring director with a passion for cinema that travels between reality and fiction. Her studies have always been oriented toward audiovisual media, but among her other artistic interests photography and costume work are also intertwined. After graduating from the Academy of Fine Arts in Rome, she continued her path at the Rosencrantz & Guildenstern film school in Bologna. Then she trained at Demetra Formazione following a documentary course with the aim of consolidating her aspiration for directing. Active in Ravenna, Bologna and occasionally in Rome, her work always shows a visual narrative commitment to political and social engagement for LGBTQIA+ rights and queer themes.

Acknowledgements

No gesture is too small when it helps build something bigger. Sharing is already an act of change. Thank you for being part of the movement and the resistance of the Queer community!

Organizer

Jessica Mariani
Organizer
Bologna, ER
  • Creative
  • Donation protected

Your easy, powerful, and trusted home for help

  • Easy

    Donate quickly and easily

  • Powerful

    Send help right to the people and causes you care about

  • Trusted

    Your donation is protected by the GoFundMe Giving Guarantee