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La vera sfida è ricominciare

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Ciao a tutti,
mi chiamo Chiara, e oggi — con un po’ di coraggio — sono qui per raccontarvi una storia.
L’ho intitolata: “La vera sfida è ricominciare.”

Un titolo pressoché banale, quasi scontato, perché si sa: il “ricominciare” è sempre difficile, faticoso, complesso.
Ma definirlo una sfida?
L’ho fatto di proposito.
Perché non siamo ancora al punto di massimo climax della narrazione. Siamo nella fase che lo precede, quella in cui si affila la spada, si allaccia l’armatura, si studia la mappa...insomma, ci si prepara!
Ed è proprio per questo motivo che possiamo entrare in scena tutti noi!
Questa raccolta fondi nasce con uno scopo ben preciso: equipaggiare il protagonista. Dargli gli strumenti, le risorse, le alleanze giuste per vincere la vera battaglia e riprendersi ciò che — per ovvi motivi — gli è dovuto:

la sua incredibile, fottutissima, vita!

Il protagonista di questa storia si chiama Mario.
Un uomo di 35 anni, papà di due bimbe, con una famiglia che gli fa da scudo e da bastone.
Militare, determinato, "capatosta", con la passione per l'organizzazione dettagliata (ma comunque fatta male), i balli latini e One Piece.

La notte del 29 maggio 2025, Mario è caduto.
Un collasso improvviso. Buio e silenzio.
Ha perso coscienza, e l’ha ritrovata, a singhiozzi, tre settimane dopo, in un letto di terapia intensiva, dentro un corpo che non gli obbediva più.
Lì, in quel silenzio nuovo e spaventoso, abbiamo scoperto il nome del primo vero antagonista: un’endocardite batterica, subdola, infida, capace di colpire senza preavviso.

E qui permettetemi una parentesi.
Avete presente quando si dice: “Mi è partito un embolo” in preda alla rabbia o alla paura?
Ecco.
Mario è uno dei pochi ad avere pieno diritto d’autore su quella frase, perché è esattamente ciò che gli è accaduto.
L’endocardite ha letteralmente sparato emboli in tutto il corpo.
È arrivato in ospedale alle 13.00 con un’insufficienza multiorgano, lesioni cerebrali estese e a detta dei medici, poche possibilità.

Eppure siamo qui.
Lui è qui.
E ci chiede, con quella sua solita insistenza da capatosta, di sistemargli i cuscini mille volte al giorno per stare più comodo
Sì, perché Mario parla, ascolta, guarda, ricorda.
È perfettamente cosciente di tutto ciò che gli è successo.
Anche del fatto che, come dice lui:
"I fisioterapisti mi stanno a fa’ il c**o" e glielo faranno ancora per un bel po

La sua degenza in clinica è ancora senza una data di fine.
Il ritorno all’autonomia è un processo lungo, faticoso, a tratti logorante.
Parliamo, nella migliore delle ipotesi, di un anno.

Il Sistema Sanitario Nazionale, per casi come il suo — codice 75, gravi cerebrolesioni acquisite — copre 90 giorni di ricovero.
Ma poi?
Poi subentra la realtà.
La Fondazione Santa Lucia di Roma, dove Mario è attualmente ricoverato, è un’eccellenza nazionale: un luogo in cui puoi aspirare davvero a maneggiare il martello di Thor o le spade di Zoro....il tutto ad un costo per nulla banale di circa 500-700 euro al giorno.
Impensabile da affrontare per noi e forse per tanti.

Il nostro attuale asso nella manica, al termine dei tre mesi coperti dal SSN, è una polizza militare che Mario aveva fortunatamente attivato.
Una copertura utile, certo, ma limitata a circa un mese di ricovero.

E quindi, nuovamente, ecco perchè da un paio di giorni combatto anche con cosa scrivere in questo testo. Mettere al corrente, descrivere, fa riflettere e spero anche trasparire.
L'idea di fondo è: anche se ancora non sappiamo esattamente quanto sarà lunga questa strada, sappiamo già che vogliamo percorrerla tutta, fino in fondo, senza limiti o quantomeno senza quelli imposti dal Dio denaro.

La storia di Mario non è un caso isolato.
Eppure, se per i medici queste sono storie già sentite, per chi le vive è sempre la prima volta.
Per Mario, per noi, per le sue figlie, per la sua compagna, è qualcosa di mai provato prima, nemmeno lontanamente immaginato.

Riassumendo: a cosa ci servono i fondi che verranno raccolti?
-35.000 euro per completare i 6 mesi in clinica riabilitativa (600 euro al giorno x30 giorni x2 mesi);
-29.000 euro per continuare fisioterapia e logopedia per i successivi 6 mesi a casa (240 euro al giorno per 3 ore di attività x 20 giorni al mese x 6 mesi);
-5.000 euro per attrezzare una palestra in casa;


Questo è il bollettino di guerra del giorno.
Grazie a chi saprà coglierlo, leggerlo ed interpretarlo.

Donations 

    Co-organizers (2)

    Chiara Varracchio
    Organizer
    Rome, LZ
    Danilo Varracchio
    Co-organizer

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