La casa selvatica è prossima al trasferimento!

Dopo un anno di enormi difficoltà e angosce, dopo tantissime ricerche e sopralluoghi siamo finalmente approdati in quella che sarà la nuova e definitiva sede del nostro rifugio.

Si trova in Val Trebbia, a 20 minuti dalla città di Piacenza.

È una casa circondata da 8 ettari di terreno pianeggiante e immerso tra gli alberi e la vegetazione, con annessi una stalla e un fienile.

Inutile dire che il mutuo che ci consentirà di acquistarla è molto alto, troppo alto per le nostre possibilità.

Ma non abbiamo avuto scelta: chi ci segue sa che abbiamo fronteggiato 3 alluvioni nel rifugio principale, quello a Sant’Agata Feltria, che è stato poi messo in vendita dal proprietario, e che abbiamo dovuto trasferire tutti i cani nelle nostre due case- famiglie, una soluzione purtroppo solamente temporanea e provvisoria.

Era assolutamente necessario trovare un nuovo terreno e una casa DEFINITIVA dove stabilirci con i nostri ospiti: 80 cani, 15 gatti e 6 caprette.

Un nuovo luogo sufficientemente grande ed esteso per tutti loro, per farli vivere in ampi spazi naturali.

Lasciare la Romagna ci spezza il cuore, ma trovare un posto con le tutte le caratteristiche idonee a un rifugio, non è stato affatto facile, specie con le nostre risorse economiche così esigue.

Le nostre ricerche si sono concentrate in Romagna e nel Piacentino.

Abbiamo anche scelto, consapevolmente, di avvicinarci maggiormente a una città, in questo caso Piacenza e anche Milano, da cui disteremo meno di un'ora, e di rinunciare a luoghi più isolati e inerpicati sulle montagne, per essere più accessibile a tutti, volontari, visitatori, adottanti, ed essere più vicini ai centri veterinari per le emergenze.

Con 8 ettari, crediamo di poter dare ai nostri ospiti condizioni di benessere e spazio per correre, per annusare, per esplorare, per giocare, per essere liberi e, chi più chi meno, selvatici.

Oltre ai cani, che saranno sempre il nostro focus primario, cioè cani provenienti da situazioni di reclusione, prigionia, maltrattamento, vorremmo ora dare spazio concreto al nostro pensiero più alto, quello antispecista: diventare come desideriamo da anni un vero e e proprio santuario per alcuni (pochi inizialmente) animali da reddito, destinati al macello, come le nostre attuali 6 caprette. Quindi nei prossimi mesi potranno approdare da noi vitelli, agnelli, asinelli e maiali che potranno vivere qui una vita lunga e felice, liberi dalle catene.

Ma ora non c’è più tempo, abbiamo le ore contate per trasferire dalle nostre provvisorie due case famiglia in cui non possiamo più stare, TUTTI I CANI E I GATTI.

Ma per farli arrivare tutti, è necessario preparare il nuovo terreno e i ricoveri, costruendo molti recinti e casette, e organizzare il loro trasferimento.

Abbiamo già iniziato i primi lavori con gli operai, di cui alleghiamo alcune foto, ma non abbiamo le risorse economiche per sostenere tutto, avendo già sulle nostre fragili spalle un mutuo di acquisto molto ingente (oltre che il mantenimento degli animali che ospitiamo).

Chiediamo con il cuore in mano a tutti voi, di aiutarci con le spese per preparare il terreno ad accogliere i nostri cani e gatti, i costi di costruzione dei recinti, della manutenzione, e i costi delle staffette necessarie a trasferirli qui.

Solo con il vostro aiuto, la Casa Selvatica potrà finalmente avere una Casa definitiva, un sogno che dopo 10 anni di attività, si può realizzare.

Lo dobbiamo a tutti i nostri ospiti, che se lo meritano, e a quelli futuri che salveremo e accoglieremo.

Chiunque volesse aiutarci a coprire queste spese urgentissime di preparazione del nuovo rifugio, e aiutarci a realizzare questo sogno, può partecipare alla nostra raccolta fondi per la Nuova Casa Selvatica, cliccando questo link sicuro di GofundMe.

Vi imploriamo di non lasciarci soli. Le nostre sorti, e quelle dei nostri ospiti, dipendono anche da voi.

Ci teniamo a ringraziare particolarmente l'Unione Buddhista Italiana e la Fondazione Margot per averci consentito di fare questo primo importantissimo passo, che senza il loro aiuto, non avremmo mai potuto fare.

Siamo infinitamente grati a tutti voi che vorrete aiutarci.

Gli abitanti della Casa Selvatica-