
Insieme per Drize: sosteniamo il centro comunitario
Donation protected
Ciao a tutti.
Ci presentiamo: siamo Federica, Daniel, Alessia e Sara e in questo momento ci troviamo in Albania. Da 5 mesi ormai viviamo nella città di Fier. Il nostro trasferimento nasce da una scelta importante, quella di dedicare un anno della nostra vita al servizio civile che ci permette di operare come volontari sul territorio.
L'Albania, nonostante la sua vicinanza all'Italia, rimane un paese ricco di contrasti. Chi ha avuto modo di conoscerla più da vicino ha potuto constatare gli enormi sforzi della sua popolazione per stare al passo con il resto d’Europa. Il nostro volontariato si svolge in una delle città simbolo delle difficoltà che il paese affronta. Qui, ogni giorno, si tocca con mano la resilienza della popolazione e il desiderio di costruire un futuro migliore, nonostante le sfide persistenti. Queste, si riflettono in modo ancora più marcato nella comunità Rom, che rappresenta una fetta significativa della popolazione locale. A loro dedichiamo gran parte delle ore di volontariato, cercando di offrire supporto concreto e contribuire, per quanto possibile, a migliorare le condizioni di vita dei più piccoli.
Parte delle nostre giornate si svolgono nella scuola di Zhupan, situata nella periferia di Fier e vicino al villaggio di Drizë, che si distingue per essere uno dei principali villaggi Rom della città. Qui i Rom sono una parte fondamentale della comunità, svolgono i lavori più disparati e sono a stretto contatto con gli albanesi, ma non mancano episodi di discriminazione, come abbiamo potuto notare nelle giornate trascorse con loro tra i banchi di scuola.
Il nostro contributo consiste nel fornire supporto alle maestre, soprattutto nella gestione dei bambini Rom. Spesso le loro conoscenze non corrispondono al livello del resto della classe e l’insegnamento varia da bambino a bambino, da quelli che non hanno mai frequentato la scuola, pur avendo dieci anni, a quelli che invece riescono a seguire il programma. La nostra presenza è fondamentale affinché loro non si sentano abbandonati e le maestre riescano a procedere più velocemente con le lezioni. È una sfida quotidiana, poiché le dinamiche possono variare ogni giorno. In molti non frequentano assiduamente la scuola, o sono troppo energici per passare qualche ora dietro ai banchi. Ma sono anche desiderosi di imparare e di mostrare fieri i risultati raggiunti, e questo è un successo per loro ma anche un’immensa gratitudine per chi prova anche con poco a sperare che la sua presenza posso cambiare il loro modo di vedere la scuola, o quantomeno farli sentire più inclusi stando al passo con gli altri.
Il nostro è uno scambio reciproco, anche se impari, perché loro, per quanto piccoli, ci stanno insegnando più di quanto ci aspettassimo. Le energie con cui affrontano qualsiasi giornata sono sorprendenti, nonostante si trovino di fronte a numerose difficoltà legate spesso al confronto con gli altri, non solo con gli albanesi, ma anche con i membri della loro stessa comunità. Questo costituisce però anche una delle cause per cui tendono ad allontanarsi dalla scuola. Il timore che gli sforzi fatti insieme finora siano stati vani è dietro l’angolo. Per questo è importante lavorare tanto sulla loro integrazione e speriamo che in un qualche modo il nostro contributo possa lasciare un segno, anche se minimo.
Proprio per questo motivo abbiamo cercato di rafforzare la nostra presenza nella comunità, instaurando gradualmente un rapporto di fiducia con le famiglie, per mostrare loro quanto il nostro intervento possa essere prezioso per i loro figli. Con il tempo, siamo riusciti a riaprire un centro sociale pomeridiano all’interno del campo Rom di Drizë. In questo spazio, organizziamo attività ricreative con l’obiettivo di tenere i bambini lontani dalla strada, offrendo loro un luogo sicuro dove svolgere i compiti e arricchire, anche se di poco, le loro conoscenze.
I bambini stessi ci chiedono ogni giorno di aprire il Qendra (così lo chiamano in albanese), desiderosi di staccarsi anche solo per qualche ora dalla loro difficile quotidianità. Tuttavia, la gestione di questa struttura ha dei costi che al momento non sono coperti da alcun progetto. Fino ad ora abbiamo sostenuto le spese di affitto e manutenzione con le nostre donazioni personali, ma abbiamo bisogno di ulteriori fondi per garantire la continuità delle attività.
Le risorse aggiuntive ci servono non solo per mantenere il centro operativo e acquistare materiali educativi e ricreativi, ma anche per sostenere i costi dell’acqua e dell’elettricità, che attualmente mancano all’interno della struttura. Inoltre, le donazioni ci permetterebbero anche di organizzare attività all’esterno del villaggio, aiutandoli a vivere esperienze diverse rispetto a quelle del loro contesto abituale.
Confidiamo nel vostro aiuto, anche se minimo, affinché possiamo proseguire col nostro supporto.
Grazie dell’attenzione
Organiser

Daniel Kather
Organiser
Pino Torinese