
Mamma chiede aiuto
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Ciao,
mi chiamo Valentina e nonostante le mille prove di forza che ho dovuto superare, chiedere aiuto è stata la cosa più difficile che ho dovuto imparare a fare nella vita.
Ho 39 anni, sono nata e cresciuta nel sud della Sardegna in una delle zone più povere d'Italia.
Ho avuto un padre padrone che mi ha insegnato che l'amore era violenza e sottomissione, condannandomi per lungo tempo a ricercare quel tipo di sentimento nelle relazioni.
Ho iniziato a lavorare a soli 15 anni e sono andata a vivere da sola a 19. Nel Capodanno del 2008 ho raggiunto mia madre che si era trasferita a Milano per ricominciare una nuova vita, ma sono stata vittima del primo episodio di Taharrush Gamea registrato in Italia, da cui sono sopravvissuta per miracolo.
Le ripercussioni fisiche e psicologiche di quell'evento sono importanti e dopo un lungo periodo di negazione in cui ho provato a costruire la mia famiglia, il trauma è riemerso a causa di una molestia sessuale avvenuta nel 2017 e diventata caso nazionale, finito in una grave ingiustizia e umiliazione per le donne che hanno denunciato il molestatore.
In quella occasione sono sprofondata nella depressione e poco dopo il mio matrimonio è finito.
Mi ero trasferita a Roma chiudendo la mia attività in Sardegna per raggiungere il mio ex marito insieme a mia figlia avuta da una precedente relazione, una bambina disabile di cui mi prendo cura da sola sotto ogni aspetto da ormai 14 anni, ma a Roma ho perso il lavoro e tutto ciò che mi teneva in piedi.
Oggi siamo solo io e lei in una casa in affitto, mi è stato diagnosticato il disturbo da stress post traumatico complesso, endometriosi, fibromialgia, tiroidite autoimmune e sospetta connettivite (Sjögren) o neuropatia, non riesco più a fare sforzi. Mia figlia invece è seguita al centro malattie rare del Gemelli.
Ho accumulato molti debiti anche con la casa in cui sto, che, nonostante il provvedimento del giudice, il mio ex marito ha smesso di pagare senza preavviso e ho bisogno di aiuto per uscire da questa situazione. Mi sono rivolta agli assistenti sociali, ad alcune persone che mi supportano a distanza per quanto possibile ma non basta, le spese sono tante e non riesco più a rientrarci.
Mi è stata riconosciuta l'invalidità al 34%, perciò ho avviato un ricorso per raggiungere la percentuale necessaria all'iscrizione alle categorie protette e consentirmi di trovare un lavoro compatibile con le mie esigenze di salute, ma sono sola e la cosa più lucida e responsabile che posso fare in questo momento è chiedere aiuto concreto e immediato, confidando nel buon cuore della gente.
Sogno di scrivere il mio libro ma non ho le risorse per farlo, un giorno, se mai riuscissi a mettere nero su bianco la mia vita, sarei felice di condividerla con chi mi ha aiutato quando ne ho avuto bisogno.
Grazie per avermi letta, ogni contributo sarà fondamentale per noi.
Un forte abbraccio,
Valentina
Organizer
Valentina Mazara
Organizer
Metropolitan City of Rome