All'ombra dei cipressi

Cinque anni fa, il 25 novembre del 2016, Emmanuel ha festeggiato i suoi diciotto anni al mio corso di Italiano. Era arrivato in Italia qualche mese prima, quel giorno abbiamo mangiato la torta, brindato e ballato con tutta la classe.

Se ne è andato il 21 settembre 2020, in pochi terribili minuti, tradito da un cuore che pure aveva sopportato l’inferno libico e la fragilità di un barcone in mezzo al mare. Da quel giorno riposa nel cimitero di Coronata, dove sono tornata un anno dopo il funerale e ho trovato il suo nome scritto su un cumulo di terra che frana un po’ ad ogni pioggia.

So che non consolerà nè lui, nè sua mamma rimasta in Nigeria, che Emmanuel chiamava ogni settimana, ma vorrei che avesse almeno una semplice tomba di marmo, con la sua foto di ragazzo sorridente e la croce da cui non si separava mai. Spero vogliate aiutarmi a raccogliere i soldi necessari per dare ad Emmanuel un po’ di quella dignità che la vita gli ha negato. Vi ringrazio anche a nome suo.

Five years ago, on November 25th 2016, Emmanuel celebrated his 18th birthday at my Italian language course. He had arrived in Italy a few months back. That day we ate the cake, made a toast and danced with all his classmates.

He left us on September 21st 2020, in a few terrible moments, betrayed by a heart that had nonetheless endured the lybian hell and the uncertainty of a boat in the middle of the sea. Since that day he has been resting in Coronata Cemetery, which I visited a year after the funeral and where I found his name on top of a bare heap of earth, which is sliding down a bit each rainy day passing.

I know it will not be a consolation neither to him nor to his mum in Nigeria, whom he called every week, but I would like for him to have at least a simple marble tombstone , with a photograph of his smiling boy face and the cross he never parted from. I hope you will help me to collect the money needed to give Emmanuel a little bit of that dignity that life denied to him. I thank you, also on his behalf.