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Ciao, sono Giorgia, ho 27 anni e abito al mare, ho una famiglia, degli amici, un husky, un lavoro e tante passioni.
A metà febbraio mi accorgo di avere delle afte all’interno della bocca apparentemente innocue che nonostante spray, medicinali e visite mediche non passano.
Una mattina di aprile mi sveglio e non riesco più a deglutire la saliva ne tantomeno bere e mangiare.
Corro subito al Pronto Soccorso e da lì iniziano i primi accertamenti, esami, tac ecc.
Siccome la situazione non è per nulla chiara l’otorino preferisce ricoverarmi e provare a sfiammare con antibiotici e antidolorifici.
Giorni dopo arriva l’esito della biopsia, tumore maligno, nello specifico carcinoma squamosocellulare del margine linguale destro.
Un tumore che di solito capita ai fumatori e bevitori accaniti, non il mio caso.
Decidono di trasferirmi al Policlinico Universitario di Padova.
Resto in ospedale per molti giorni, lontano dalla mia famiglia e dalla mia vita.
Causa normative Covid, a malapena riesco a vedere mia madre ogni tanto.
Lunedì 16 maggio ore 7:30 del mattino mi portano in sala operatoria.
E’ la mia prima volta, ci sono molti medici con il camice blu, alcuni li ho già conosciuti.
Pian piano chiudo gli occhi e mi risveglio dopo più di 12 ore in terapia intensiva.
Rumori, luci, respiro bene ma non posso muovermi, il collo e le spalle bloccate, la gamba sinistra anche, non parlo, ho la trachea temporanea, il sondino e non riesco a stare sveglia.
Torno in reparto ma ho dolori, sonno, non capisco dove sono.
Inizia la ripresa ma il venerdì d’urgenza mi riportano in sala operatoria.
Per fortuna tutto va bene e pian piano, giorno dopo giorno, tolgono i drenaggi, il sondino, i cerotti, i punti, la trachea temporanea.
Il post operatorio è il secondo step da superare con esercitazioni di logopedia, deglutizione, alimentazione, movimento.
Non è per niente facile ma ci vuole costanza, forza , determinazione e soprattutto pazienza.
Diagnosi: carcinoma squamosocellulare del margine linguale destro, glossectomia totale con ricostruzione del lembo con coscia sinistra, tutte parole troppo complicate per chi come me ne è stata colpita così a ciel sereno, un mese prima.
Moriró? Ho chiesto subito.
La scelta che ho fatto è stata quella di lottare, di non mollare e di impegnarmi giorno dopo giorno per tornare alla Giorgia di prima.
Ci vorrà tempo, è stato e sarà difficile.
I pensieri positivi dal primo istante contribuiranno ad affrontare ogni step.
Ho affrontato 6 chemio e 30 sedute di radioterapia che mi hanno bruciato la pelle e fatto perdere molto peso ma sono ancora qui più forte di prima.
Un grazie va a me stessa che sta affrontando con grinta ogni giorno, alle persone che ho accanto, ai medici e alla vita che nonostante tutto è la cosa più preziosa che esista.
Ora inizia la mia rinascita
SONO GUARITA ☀️
“…non potete sperare di unire i puntini guardando avanti, potete farlo solo guardandovi alle spalle: dovete quindi avere fiducia che i puntini che ora vi paiono senza senso possano in qualche modo unirsi nel futuro...”
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Giorgia Peron
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Jesolo