English version below
Giulia fin da bambina nascondeva tutte le monete che riceveva dai parenti. Non le spendeva mai: non era avarizia. Era il suo piano di fuga.
A casa non trovava amore, ma violenza. Non sapeva ancora di essere autistica, e non capiva perché i suoi genitori la picchiassero arrivando talvolta a richiuderla nel garage tutta la notte per punirla. Nel buio, rannicchiata, si ripeteva:
"Quando sarò grande, potrò scappare."
E così fece. A 18 anni fuggì in un’altra città, sopravvivendo con piccoli lavori. Ma portava dentro traumi profondi. In un momento di fragilità decise di iniziare una transizione di genere e arrivò perfino a subire una mastectomia. Se ne pentì subito. Cercò di ricostruire il suo corpo e, dopo anni di sacrifici, riuscì a pagarsi delle protesi mammarie.
Quelle protesi però le hanno portato soltanto dolore.
Prodotte da Allergan (oggi AbbVie), sono state ritirate dal mercato perché collegate a un raro tumore. La legge italiana copre l’espianto solo dopo la diagnosi di cancro, se hai solo dolore devi farlo privatamente, se te lo puoi permettere.
Per chi è nello spettro autistico, il dolore fisico non è solo sofferenza: è un sovraccarico sensoriale continuo che invade ogni momento del giorno e della notte.
Come se non bastasse, pochi mesi fa si è svegliata con il corpo per metà paralizzato. La diagnosi : sclerosi multipla.
Io sono un volontario di Autlook, una no profit che aiuta giovani autistici, ed è così che ho conosciuto Giulia.
Ho incontrato tante storie difficili, ma mai una come la sua. Quello che mi ha colpito è la sua forza: nonostante tutto quello che ha vissuto, è rimasta una persona gentile, buona e determinata.
Perché serve il tuo aiuto
Giulia non ha risorse economiche, non può lavorare e non ha una famiglia su cui contare, anzi abbiamo dovuto darle un nome di fantasia  e modificare la sua immagine per proteggerla dai suoi genitori.  L’assegno di invalidità arriverà solo dopo mesi di attesa, senza retroattività.
L’obiettivo è raccogliere 5.000 € destinati a:
- coprire l’operazione di espianto e le visite mediche necessarie;
 
- sostenere le spese sanitarie accessorie;
 
- garantire un minimo di aiuto economico fino al riconoscimento della disabilità.
 
Cosa puoi fare:
- Dona ora: ogni contributo, anche piccolo, può cambiare la sua vita.
 
- Condividi questa storia (#60GiorniPerGiulia).
 
- Aiutaci a darle voce attraverso media e contatti.
 
Giulia, per tutta la vita, ha dovuto cavarsela da sola.
Questa volta, dimostriamole che non è sola. ❤️
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The little girl who dreamed of escaping can no longer run
Ever since she was a child, Giulia would hide every coin she received from relatives. She never spent them. It wasn't greed. It was her escape plan.
At home, she found no love, only violence. She didn't yet know she was autistic, and she couldn't understand why her parents would beat her, sometimes locking her in the garage all night as punishment. In the dark, huddled up, she would repeat to herself:
"When I'm a grown-up, I can run away."
And so she did. At 18, she fled to another city, surviving on odd jobs. But she carried deep trauma within her. In a moment of fragility, she decided to begin a gender transition and even underwent a mastectomy. She regretted it immediately. She tried to rebuild her body and, after years of sacrifice, managed to pay for breast implants.
Those implants, however, have brought her nothing but pain.
Produced by Allergan (now AbbVie), they were recalled from the market because they were linked to a rare cancer. Italian law only covers the removal surgery after a cancer diagnosis; if you are only in pain, you have to do it privately, if you can afford it.
For someone on the autistic spectrum, physical pain isn't just suffering: it's a constant sensory overload that invades every moment of the day and night.
As if that weren't enough, a few months ago she woke up with half of her body paralyzed. The diagnosis: multiple sclerosis.
I am a volunteer with Autlook, a non-profit that helps young autistic people, and that's how I met Giulia.
I have encountered many difficult stories, but never one like hers. What struck me is her strength: despite everything she has been through, she has remained a kind, good, and determined person.
Why your help is needed
Giulia has no financial resources, cannot work, and has no family she can rely on. In fact, we had to give her a fictitious name and alter her image to protect her from her parents.
The goal is to raise €5,000 to:
cover the removal surgery and necessary medical appointments;
support ancillary healthcare expenses;
guarantee a minimum of financial aid until her disability is officially recognized.
What you can do:
Donate now: every contribution, no matter how small, can change her life.
Share this story (#60DaysForGiulia).
Help us give her a voice through media and personal contacts.
All her life, Giulia has had to fend for herself.
This time, let's show her she is not alone. ❤️
Organizer
Fabrizio Lo Surdo
Organizer
Milan, LM




