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Insieme per Anastasia

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Cari amici, anche se per me non è facile parlarne, né chiedere aiuto, in quanto sono sempre stata restia nel parlare della mia vita privata e, soprattutto, di quello che sto affrontando già da diversi anni... ma ho bisogno dell’aiuto di tutti.
Fino al 2014 ero una persona solare, piena di progetti e voglia di esplorare, ma purtroppo la vita ha deciso per me. Scopro durante una visita di avere il tumore, che a prima vista sembrava benigno... Per mia sfortuna non è stato esattamente così... Insomma, a 24 anni pensi di raggiugere l’Everest e poi, la cruda realtà...Diagnosi. Tumore al seno. Sentire queste parole non è stato facile e il mondo ti crolla addosso.
Diverse cure, oltre all’intervento, affrontate con tanto supporto delle persone care che non mi hanno fatto pesare la mia situazione. Ma per una ragazza perdere i capelli, rimettere il cibo ogniqualvolta si mangia, vivere con un piede fisso in ospedale, significa non vivere appieno la propria vita. In ogni caso, ho affrontato anche questo. Ma una cosa però non sapevo... che il peggio
stava ancora per arrivare...
Nel 2019, a pochi mesi dal poter essere dichiarata guarita, dopo 5 anni di cure e visite continue, la situazione improvvisamente peggiora. Inizio a sentire forti dolori al bacino, colonna vertebrale, cervicale. Ma non capivo cosa fosse. I dottori non dicono nulla, nemmeno l’oncologo. Controlli fatti regolarmente. Nulla di riscontrato. Per me era una semplice sciatalgia (almeno quello che supponevo nella mia ignoranza medica). I dolori non passano e diverse volte resto bloccata con le gambe e la schiena. Insisto nel fare una TC e cosa scopro? Il tumore, subdolo e silenzioso, ha avuto abbastanza tempo per affliggere le ossa, il fegato e i linfonodi. Non potete immagine, o forse sì. Un colpo inaspettato. Buio totale. Ma come è possibile? Da quando si è riattivato? Ma tutti i controlli che ho fatto? Dovevo risultare guarita da lì ad un mese, Giusto? Non era così? Tante domande alle quali non ho ricevuto risposte. Il silenzio degli oncologi. Nel frattempo divento incapace di fare un semplice passo. Obbligata a mettere il busto. Imbottita dai farmaci per riuscire ad affrontare una giornata normale. Però qualcosa di buono succede, grazie a diversi amici trovo modo di essere assistita al Regina Elena di Roma e trovo un oncologo su Padova, il carissimo Professore Pierfranco Conte che decide di prendermi in carico per le cure e si coordina con Roma.
In verità, non mi sono fermata solo a Padova, ma ho girato l’Italia in tutti gli ospedali per trovare le cure giuste e soprattutto per essere preparata alla cura successiva, perché mi veniva sempre detto che prima o poi la cura somministrata poteva smettere di funzionare.
Così è stato in questi ultimi anni ed è esattamente quello che mi è successo! Quando fai di tutto per cercare le soluzioni ad ogni imprevisto, quest’ultimo ti si presenta sempre davanti. Ed è devastante sentirti dire: “Signora, non ci sono le cure per Lei”. Ti passa tutta la vita davanti e soprattutto il dolore per le persone che ti amano e ti vogliono bene. Ho sempre pensato che a soffrire di più sono proprio loro, perché impossibilitate ad aiutarti, sentendosi impotenti...
Proprio per questo motivo mi rivolgo a tutti voi, perché la parte mancante del messaggio comunicatomi dai dottori è proprio quello: “Signora, non ci sono le cure per Lei, MA ESISTE UN FARMACO CHE NON è ANCORA COPERTO DAL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE PER LE PERSONE COME LEI (ovvero con il ricettore HER2 1+)”. Questo significa che devo acquistare il farmaco, attraverso l’Ospedale Campus Biomedico e pagando privatamente. Ma il costo per singola dose si aggira attorno agli 8.500€ + la somministrazione in ospedale, ogni 21 giorni. Sono tanti soldi. Inoltre, non si parla di un solo mese, ma di almeno 7-8 mesi, prima che il farmaco verrà riconosciuto anche in Italia. Il farmaco si chiama Trastuzumab Deruxtecan.

Per questo mi ritrovo con la necessità di dover raccogliere una somma importante che si aggira intorno ai 90.000 euro per potermi garantire una copertura fino a quando potrò affidarmi al Sistema Sanitario Nazionale.
Ringrazio, ad oggi, le tante persone che mi hanno già aiutato partecipando alla mia battaglia personale e tutti coloro che vorranno farlo! Per questo ho deciso, insieme ad altri amici e persone che hanno avuto il mio stesso male, di creare un’associazione di promozione sociale che possa raccogliere i fondi e operare a favore, non solo mio, ma di tutte quelle donne che si trovano nella mia stessa situazione e che, probabilmente, non hanno “nella loro sfortuna” la fortuna di avere tante persone vicino.
Posso solo dirvi che Ve ne sarò immensamente grata e sono sicura di vincere questa battaglia con il Vostro supporto, potendo diventare così un esempio per tutte le donne affette dal cancro e dimostrare che bisogna combattere e non mollare mai!

Organizer and beneficiary

Anastasia Vasilyeva
Organizer
Rome, Metropolitan City of Rome
Anastasia Vasilyeva
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