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Volodymyr in Italia

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Comunque la situazione è questa: Volodymyr necessita di cure che per i nostri figli in Italia sarebbero a carico del servizio sanitario nazionale. Sono cure lunghe e costose, lui è arrivato in Italia da un paese (Ucraina) che non solo non gliele garantisce a carico del loro servizio sanitario, (quindi con spese altissime), non garantisce l'esito in quanto non in grado di curarlo in maniera adeguata qualora, come'è prevedibile, alla fine dei cicli di chemioterapia avesse necessità di trapianto del midollo...








La Storia: 

Lo so, state tutti guardando i mondiali . Io non riesco a  fare il tifo, mi piacciono tutti, amo gli argentini ma amo anche i nigeriani, gli svedesi. Per questo non sono tifosa. Amo il mondo, in generale, amo le persone, credo che ognuno stia combattendo la sua battaglia personale. 
Per questo se mi capita di vivere da vicino una loro storia, una loro battaglia, proprio non ce la faccio a tirarmi indietro. 
È per questo che sto cercando di aiutarli. Però tutto è più grande di me. Difficilissimo. Chiudere gli occhi e pensare ad una storia: giovane mamma ucraina, figlio di diciannove anni. Il ragazzo si ammala, leucemia con una sigla che io non conosco ma che per i medici è "gravissimo". -Lo porto in Italia perché qui, al nostro paese le cure non prevedono trapianto del midollo- dice. Vieni, le dico. Aeroporto, ambulanza, pronto soccorso per eludere l'ingresso senza tesserino sanitario. Medici, infermieri, personale, gente fantastica. Respiro. Quarantacinque giorni lo rimettono in sesto. È solo il primo step. Nel frattempo arriva l'ufficio stranieri dell'ospedale, ingenua io che pensavo fosse il mediatore tra paziente e difficoltà burocratiche. L'ufficio stranieri dovrebbe chiamarsi ufficio riscossioni. E la cifra è altissima. Il successivo ricovero se non paga, non è possibile. 
Ecco, siamo qui, tra coloro che stanno sospesi. 
E il mondo non è globalizzato. Se lo fosse ci sarebbe un servizio sanitario globale, se lo fosse la gente non morirebbe in mare, se lo fosse nessuno morirebbe di stenti, di sete, di fame, di guerra. Perché avere un servizio sanitario inefficace da una parte, significa far spostare le persone disperate da un'altra parte,  però dall'altra parte prenderanno provvedimenti e impediranno quanto più è possibile che si abbia accesso a quel paese, oppure ne farà una fonte di guadagno
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Alba Ciarleglio
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