Mi chiamo Gianluca Perlongo e dal 2014 sono editore de "Il Tarlo", un quotidiano di inchiesta indipendente che opera nel territorio della provincia di Palermo. Con passione e ostinazione, porto avanti un lavoro difficile ma necessario: far luce su ciò che spesso si preferisce non vedere.
"Il Tarlo" è una voce scomoda che ha indagato su ecomafie, scarichi abusivi nel fiume Nocella, mala gestione degli impianti di depurazione a Trappeto e Balestrate, e su molte altre vicende che riguardano il silenzio, le connivenze, il malaffare.
Questa estate siamo stati al fianco dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile e dei volontari durante la difficile stagione degli incendi. Abbiamo documentato e denunciato in tempo reale la mano dei piromani, ma anche le responsabilità dei proprietari terrieri che non hanno rispettato le ordinanze di pulizia, creando così le condizioni ideali per la diffusione delle fiamme che hanno minacciato i centri abitati di Partinico, Trappeto e Balestrate.
Queste denunce hanno generato malcontento, fino a sfociare in un grave atto intimidatorio di matrice mafiosa.
Nelle scorse settimane, 13 giovani ulivi in piena produzione appartenenti alla mia famiglia sono stati tagliati dolosamente, a poche settimane dalla raccolta.
Un danno non solo economico (il valore stimato per singolo albero è di circa 400 euro), ma un messaggio chiaro e inquietante.
Nel linguaggio mafioso, tagliare gli alberi è un avvertimento.
Un messaggio che, in queste terre, non si registrava da oltre 25 anni: "smetti di scrivere, smetti di denunciare".
Insieme alla mia famiglia, abbiamo deciso di non arretrare. Anzi: da questa ferita vogliamo far nascere qualcosa di ancora più forte.
Questa raccolta ha tre obiettivi:
Recuperare gli alberi tagliati, che – se trattati adeguatamente – potranno tornare a produrre in 5 anni.
Recintare il terreno, per proteggerlo da ulteriori danneggiamenti.
Creare uno spazio per la legalità, un progetto condiviso con la Cooperativa Oltremare, il Comune di Trappeto e il Comune di Partinico.
In questo spazio vorremmo che nascessero:
- Orti solidali
- Percorsi di educazione alla legalità per i giovani
- Laboratori di giornalismo e memoria civile
- Incontri su coraggio, onestà e giustizia
La libertà di stampa non può essere lasciata sola.
Con una donazione – piccola o grande che sia – puoi aiutarci a ricostruire ciò che è stato distrutto e a trasformare un’intimidazione mafiosa in un seme di speranza.
Ogni euro raccolto sarà destinato alla cura degli ulivi, alla messa in sicurezza del campo e alla creazione di uno spazio permanente di impegno civile.
Aiutaci a reagire con dignità, forza e futuro.
Grazie di cuore,
Gianluca Perlongo
Organizzatore

Gianluca Perlongo
Organizzatore
PA