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Difesa legale del Monte Giogo di Villore dalla devastazione

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Il Comitato Tutela Crinali Mugellani - Crinali Liberi chiede aiuto per sostenere le spese legali a difesa del territorio e per realizzare e diffondere materiale informativo corretto, in un contesto di censura e informazioni fuorvianti. Sugli amati paesaggi del Mugello, dipinti da Giotto e dal Beato Angelico, cantati da Dante, crinali boschivi e ricchi di biodiversità, ai confini di un Parco Nazionale, è arrivata la speculazione energetica. Il Monte Giogo di Villore è già aggredito da motoseghe, ruspe e betoniere che stanno lavorando alacremente per trasformarlo in un'area industriale, con un enorme e impattante impianto eolico. Grazie di cuore, ogni contributo può fare la differenza!

Il progetto “Impianto eolico industriale Monte Giogo di Villore”, attualmente in fase di realizzazione, prevede la costruzione di un impianto eolico industriale sul crinale appenninico in prossimità del Parco Nazionale Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, al confine delle aree Natura 2000: Muraglione - Acquacheta, nei comuni di Vicchio e Dicomano (FI) e Acquacheta nei comuni di Portico e San Benedetto e Tredozio (FC).
Questo crinale è una zona ad alta concentrazione di biodiversità, areale stabile di specie protette da Direttive Comunitarie e dalla Legge Regionale, tutelate con risorse economiche pubbliche: Aquila reale, Biancone, Gatto selvatico, 19 specie di chirotteri, Geotritone italico, Salamandra salamandra, Salamandrina perspicillata, Rana italica, Austropotamobius pallipes (bioindicatore di acque pure).
Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, altri Enti e numerosi tecnici e professionisti hanno espresso nelle loro relazioni parere contrario alla realizzazione di questo progetto. Per localizzazione, dimensioni e caratteristiche esecutive, il progetto non è compatibile con il contesto d’inserimento e non rispetta le prescrizioni a tutela dei beni paesaggistici e ambientali. L’impianto andrà a modificare in maniera irreversibile un tratto di crinale di notevolissimo interesse naturalistico, alterando le caratteristiche di habitat favorevoli alla biodiversità.
Le camionabili di accesso per l’installazione e manutenzione degli aerogeneratori, le piazzole con basamenti di cemento armato e i 20 chilometri di cavidotto interrato richiedono l’abbattimento di intere faggete con piante ad alto fusto e alcuni alberi secolari. Il torrente Solstretto, principale alimentatore dell’acquedotto pubblico di Vicchio con acque di eccellente qualità, sarà tombato e la sua rete idrica compromessa. Gli ingenti sbancamenti di rocce e terreno e l’impermeabilizzazione di ettari di suolo vergine su versanti in forte pendenza incrementeranno il dissesto idrogeologico nell'Appennino Mugellano già instabile, franoso e a rischio sismico. Inoltre, verrà meno la mitigazione degli effetti di eventi climatici estremi. La cementificazione interesserà una decina di chilometri della sentieristica di rilievo nazionale ed europeo, questi saranno i sentieri interrotti: Sentiero Italia, Sentiero 00, Sentiero Europa E1, GEA Grande Escursione Appenninica.
I 7 aerogeneratori raggiungono un’altezza complessiva di 170 metri con basi di cemento armato che saranno impossibili da rimuovere a fine ciclo (circa 20 anni). Il pericolo di incendio connesso a guasti ha un potenziale devastante per la collocazione fra foreste di difficile accesso e per la contiguità con zone protette. Il rumore prodotto dagli aerogeneratori e gli impatti mortali dell’avifauna con i rotori sono un altro motivo di incompatibilità fra l’impianto eolico e questa ubicazione.
Con la legge sulla “Strategia Nazionale per la Biodiversità al 2030”, l’Italia si è impegnata ad ampliare l’attuale rete di aree protette, che deve raggiungere almeno il 30% della superficie, con un sistema di corridoi ecologici a garantire la connessione funzionale della rete delle aree protette. Inoltre, si impegna a non deteriorare gli ecosistemi, a ripristinare quelli degradati e raggiungere zero consumo di suolo.
Alla luce di ciò, è incomprensibile come con così autorevoli relazioni contrarie si sia potuto procedere al rilascio di una Valutazione di Incidenza Ambientale positiva e definire questa area “idonea” a impianti industriali eolici, cancellando completamente il vincolo paesaggistico, ignorando i regolamenti sulla conservazione ecologica e la salvaguardia delle produzioni locali di eccellenza e decretando la fine del turismo escursionistico.
Il declassamento ad area industriale e l'apertura di infrastrutture prima inesistenti renderà possibili ulteriori utilizzi di queste zone, e perfino un uso duale.
Ricordiamo che il report 2024 dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) dichiara che è possibile raggiungere gli obiettivi di potenza installata da fonti rinnovabili utilizzando aree già cementificate.
Mediante le diverse azioni legali intraprese e le altre in preparazione si intende evidenziare le probabili irregolarità nell’approvazione del progetto. Ogni donazione dedicata a questa causa sarà finalizzata esclusivamente a fermare questo disastro ambientale, tramite azioni legali e corretta pubblica informazione.
GRAZIE
Comitato Tutela Crinale Mugellano - Crinali Liberi – TESS Transizione Energetica Senza Speculazione
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