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Aiutiamo Stefano a ritrovare la sua salute

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A Stefano è stato diagnosticato il morbo di Parkinson 15 mesi fa, all'età di 40 anni, dopo aver notato un tremore alla mano.
La diagnosi era incerta, alcuni medici hanno riscontrato forti discrepanze dei sintomi rispetto a quelli di un Parkinson standard, altri medici gli hanno suggerito di iniziare a prendere i farmaci sintomatici per il Parkinson, tuttavia Stefano era riluttante a farlo perché dall’inizio questa diagnosi non lo convinceva.
La DATScan mostrava caratteristiche tipiche in stadi più avanzati del Parkinson, i cui sintomi corrispondenti non erano però congruenti con quelli di Stefano.
 
Stefano è una persona sensibile, molto intelligente, logica e caparbia, ha perciò iniziato a studiare attentamente i suoi sintomi chiedendosi se si trattasse realmente di Parkinson o se ci fosse un problema sistemico più profondo nel suo corpo, che colpiva il suo cervello e causava questa serie di importanti sintomi.
A causa di quest’ultimi, la normale vita quotidiana di Stefano diventava sempre più difficoltosa, stava perdendo rapidamente le funzioni motorie, la capacità di concentrazione e alcuni giorni non riusciva ad alzarsi dal letto, ma piuttosto che arrendersi e rinunciare alla speranza, spinto dalla determinazione a capire cosa stesse succedendo al suo corpo e dalla forza di voler ritrovare la perduta qualità di vita con la sua preziosa famiglia, Stefano ha proseguito le ricerche e si è messo a studiare lui stesso attentamente il suo caso.

Dopo attente analisi Stefano ha trovato una ricerca che suggeriva un legame tra l'infiammazione nel corpo e il morbo di Parkinson e ricostruendo le tappe della sua vita ha ricordato che fin da adolescente aveva avuto problemi di pelle, dolori articolari, allergie e asma.
Ha riportato questi suoi studi e la conseguente teoria ricavatane a un medico, che la ha respinta e gli ha consigliato di accettare la diagnosi di Parkinson e iniziare il trattamento.
Una parte di lui era tentata ad accettare ciò che gli veniva detto, in fondo si trattava di un parere specialistico, ma istintivamente sentiva che non era corretto, voleva continuare a cercare e a combattere per capire le reali cause di quello che gli stava succedendo.
1 su 5 diagnosi di Parkinson risultano essere errate a posteriori e vengono modificata entro cinque anni, lui non voleva di certo rientrare in queste casistiche.
Anche questa consapevolezza ha spinto Stefano a insistere e a cercare di trovare delle spiegazioni adesso e non lasciare trarre queste conseguenze successivamente, magari durante la sua autopsia…
 
Stefano ha così consultato un medico privato che ha effettuato ulteriori test e ha confermato che avesse un'infezione fungina nel suo corpo chiamata Candida.
Ha iniziato a prendere gli integratori consigliati e le sue funzioni neurologiche sono drasticamente peggiorate, oltre ad avere gravi problemi con la pelle. Gli è stato detto che ciò era dovuto ai microbi (Candida) che morivano nel corpo, quindi gli integratori funzionavano. Ciò ha confermato a Stefano che il trattamento di questa infezione lo stava influenzando neurologicamente e che i suoi problemi sistemici erano legati alla sua disfunzione cerebrale.
 
Nel febbraio 2021, dopo ulteriori test, gli è stato detto che soffriva della malattia di Lyme, sono state riscontrate delle infezioni gastrointestinali e delle micotossine nel corpo causate dall'esposizione a muffe tossiche. Queste infezioni parassitarie avevano lavorato insieme alle tossine che colpivano il suo fegato, i reni e le funzioni cerebrali, ai danni di Stefano, che provava nel frattempo, con grandi difficoltà, a fronteggiare questa sua complicatissima nuova condizione di vita, così debilitante.
 
Ha iniziato un trattamento costoso e intensivo per queste infezioni, inclusi antibiotici per via endovenosa giornalieri e molti integratori quotidiani, sia orali che endovenosi. Considerando anche gli esami e le visite specialistiche il tutto è costato circa €60.000,00.
 
I sintomi di Stefano continuavano a peggiorare, rendendo impossibile la conduzione di una vita normale, con gravi disagi, fisici e psicologici.
Ha perso l'uso della mano sinistra, ha iniziato a perdere il controllo della mano destra, tremava costantemente, aveva rigidità muscolare, spasmi costanti, tensione e crampi - soffriva costantemente. Colpito anche da una grave depressione, ansia, annebbiamento del cervello, si sentiva come se stesse pensando a rallentatore.
Stefano stava toccando il fondo: non poteva abbracciare i suoi figli, aiutare sua moglie, lavorare, camminare o dormire. Cominciò a pensare che avrebbe dovuto accettare la diagnosi di Parkinson e la sua vita da disabile, con la conseguente aspettativa di vita ridotta.
 
Tuttavia, Stefano era certo che i suoi sintomi peggiorati fossero causati dalle infezioni nel suo corpo che stavano morendo, con grande forza di volontà ha continuato con questo regime e nel maggio 2021 i suoi sintomi hanno iniziato a migliorare gradualmente e decisamente.
È stato in grado di sorridere di nuovo, portare i suoi figli a fare una passeggiata, giocare con loro e persino tentare di pattinare. I sintomi della malattia di Parkinson non sono soliti retrocedere, e mai fino a questo punto, questo ha ulteriormente confermato a Stefano che la diagnosi originale era errata.
A questo punto i suoi sintomi sembravano miracolosamente gestibili, forse addirittura curabili.
 
Questo regime di trattamenti è molto costoso e Stefano ha ora bisogno del nostro supporto per continuare a finanziarli. A causa economica ha dovuto limitare le cure e le sue condizioni sono nuovamente peggiorate.
Per questo Stefano ha bisogno del tuo aiuto!
Quando le infezioni vengono curate Stefano può vivere la sua vita, giocare con i suoi figli, continuare a lavorare, sostenere la sua famiglia e non soffrire costantemente.
 
L'obiettivo di questa raccolta a breve termine è sostenere Stefano con i costi di integratori, esami del sangue, cure endovenose, antibiotici, viaggi, alloggio e cure specialistiche.
 
L'obiettivo a lungo termine è portare Stefano ad una fase in cui il suo corpo inizi a guarire e funzioni correttamente per fornire la giusta nutrizione a supporto della sua funzione cerebrale.
 
Trattare il caso di Stefano ha anche il potenziale per far progredire la conoscenza di alcuni tipi di parkinsonismo e una migliore comprensione della malattia.
Diversi esperti medici in varie discipline si stanno interessando alla storia di Stefano e stanno cogliendo nuovi input dalle sue scoperte. Miriamo a creare un forum per condividerli con persone in una situazione simile, nella speranza che tutto questo possa essere di aiuto anche ad altri.
 
Vi ringraziamo di cuore per il vostro supporto. Anche un piccolo contributo individuale, con una diffusione massiccia, può essere di enorme valore.

Grazie infinite a tutti voi!
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Catania, Province of Catania
Stefano Blasco
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