
L'ISOLA DEL FALCO - SHORTFILM
Don protégé
Ciao! Mi chiamo Rebecca, ho 22 anni e mi sto laureando in Media Design e Arti Multimediali alla NABA (Nuova Accademia di Belle Arti di Milano). L'Isola del falco, il progetto per cui vi chiedo aiuto, è il mio film di tesi ma ho già lavorato a diversi progetti audiovisivi in precedenza. Il mio secondo cortometraggio da regista (Sott’Acqua, 2023) sta iniziando la sua carriera festivaliera, anche se per la maggior parte delle volte mi occupo in realtà della produzione di cortometraggi studenteschi oppure faccio l’aiuto regia su videoclip e cortometraggi. Ultimamente sto anche lavorando come montatrice di contenuti social per un magazine, lavoro che mi aiuta a finanziare questo piccolo grande progetto che vi propongo.
Sono cresciuta in Lombardia ma mio padre è sardo. Mia nonna mi ha sempre raccontato della mancanza verso la sua terra madre e di quanto doloroso fu dirle addio per trasferirsi in terraferma dove il lavoro era più facile da trovare. Quasi tutti i suoi compaesani non se ne andarno mai ed anzi, vedevano come un tradimento l’andarsene di chi abbandonava il paese per un futuro migliore. Quello dell’attrazione verso le proprie origini è un tema universale e che ha sempre versato in me un certo fascino. Ho recentemente poi ritrovato vecchi diari di mio nonno, suo marito. In uno di essi, da giovane e prima di trasferirsi, scrisse: “Eravamo così radicati alle nostre origini che solo alla fine ci accorgemmo di non esserci mai mossi davvero… Quasi come maledettissimi alberi.” Questa frase mi ha colpito così tanto che ho deciso di scrivere “L'Isola del falco”.
Ciao, sono Petra. Anche io sono alla fine del mio percorso in Naba, durante il quale ho lavorato alla produzione di diversi cortometraggi. Con Duccio e Rebecca abbiamo già collaborato in diversi progetti, tra cui “Sott’acqua” (2023) dove ho ricoperto il ruolo di aiuto regia.
Non appena ho sentito l’idea di L'Isola del falco mi sono subito appassionata al progetto che mi ha riportato alle numerose storie che mia nonna mi ha sempre raccontato sulla sua infanzia in Sardegna e sulle difficoltà che ha incontrato quando, ancora ragazza, ha deciso di lasciarla per cercare una vita migliore qui a Milano.
Mi chiamo Duccio Venturi sono un giovane DOP nato a Firenze di base a Milano. Ho iniziato lavorando in teatro al liceo per poi appassionarmi alla fotografia prendendo un diploma triennale in Fotografia e New Media presso la Fondazione Studio Marangoni si Firenze permettendomi di sviluppare conoscenze specifiche su camera oscura e fotografia, alla fine del quale nel 2022 ho avuto la mia prima esperienza da DOP, con il cortometraggio vincitore del "Sotto diciotto film festival" di Torino, "La Lastra" di Niccoló Donatini, successivamente ho iniziato il percorso di studi in film making in NABA Milano.
L'Isola del falco è un cortometraggio di fiction ambientato sull’isola di San Pietro in Sardegna. È un film che parla di origini, di legame con la propria terra e della tendenza di alcuni luoghi di saper trattenere la propria gente a sè tramite un potere affettivo che talvolta è tangibile.
SOGGETTO:
Rocco, il protagonista, è un giovane selvaggio che, nato dalla passione di una notte tra un marinaio subito ripartito e un’isolana che l’ha poi abbandonato appena nato lasciando l’isola, è stato cresciuto dalla piccola comunità di pescatori che la abita. Ha vissuto selvaggio e conosce ogni angolo di quella terra così bene che gli abitanti lo considerano figlio di essa, figlio dell’isola, madre fedele e severa.
Rocco crescendo inventa leggende e favole su di essa cercando di costruire alla sua “madre adottiva” un’identità fiabesca mentre lega con lei generando un attaccamento forte. Lui passa le giornate girovagando, aiutando gli isolani nel lavoro della pesca o altre faccende e disquisendo con Mia, sua grande amica e coetanea, con la quale parla di tutto. Rocco peró inizia a sentire anche il legame con la parte paterna di sè, il marinaio. Decide quindi di lasciare l’isola per scoprire il resto del mondo. La decisione non viene accolta bene dagli isolani, nè da Mia. Essi cercano di dissuaderlo in un primo momento, ma assumono atteggiamenti inquietanti e violenti quando si rendono conto della sua determinazione. Rocco scappa per mare con una barchetta rubata, ma nemmeno l’isola stessa sembra accettare questa sua decisione e provoca una tempesta che lo porta a naufragare uccidendolo. Gli isolani lo ritrovano morto sulla spiaggia all’alba del giorno seguente e senza stupore lo raccolgono e seppelliscono sull’isola dove diventa parte di essa, oltre che simbolicamente anche fisicamente trasformandosi in terra fertile.
Con il vostro contributo potete aiutarci a realizzare al meglio un progetto che per noi è molto importante, sia in quanto il coronamento di un percorso di tre anni durante i quali abbiamo iniziato a vedere concretizzarsi i nostri sogni e le nostre passioni, ma soprattutto per il valore personale che questa storia ha per ognuno di noi.
Per qualsiasi informazione o domanda scrivere a:
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Hi! My name is Rebecca, I'm 22 and I'm majoring in Media Design and Multimedia Arts at NABA (New Academy of Fine Arts in Milan). L'Isola del Falco, the project for which I am asking for your help, is my thesis film but I have worked on several audiovisual projects before. My second short film as director (Sott'Acqua, 2023) is starting its festival career, although most of the time I am actually involved in the production of student shorts or I am an assistant director on video clips and short films. Lately I have also been working as a social content editor for a magazine, a job that helps me finance this project I am proposing.
I grew up in Lombardy but my father is from Sardinia. My grandmother always told me about missing her motherland and how painful it was to say goodbye to her and move to the mainland where work was easier to find. Almost all of her fellow villagers never left and, in fact, saw it as a betrayal for those leaving the country for a better future. That of attraction to one's origins is a universal theme and one that has always poured a certain fascination into me. I recently then rediscovered old diaries of my grandfather, her husband. In one of them, as a young man and before he moved away, he wrote, "We were so entrenched in our origins that it was only in the end that we realized we had never really moved... Almost like damned trees." This sentence struck me so much that I decided to write “L'Isola del Falco".
Hi, this is Petra. I am also at the end of my journey in Naba, during which I worked on the production of several short films. I’ve already worked with Duccio and Rebecca on a few projects, including "Sott’Acqua" (2023) where I served as assistant director.
As soon as I heard the idea of L'Isola del Falco I immediately became passionate about the project, which brought me back to the many stories my grandmother always told me about her childhood in Sardinia and the difficulties she encountered when, still a girl, she decided to leave it to seek a better life here in Milan.
My name is Duccio Venturi I am a young DOP born in Florence and based in Milan. I started working in theater in high school and then I got passionate about photography. I took a three-year degree in Photography and New Media at Fondazione Studio Marangoni in Florence that allowed me to develop specific knowledge about darkroom and photography, at the end of which in 2022 I had my first experience as DOP, with the short film winner of the "Sotto diciotto film festival" in Turin, "La Lastra" by Niccoló Donatini. Later I started studying film making in NABA Milan.
L'Isola del Falco is a short fiction movie set on the island of San Pietro in Sardinia. It is a movie about origins, connection to one's land and the tendency of some places to be able to hold their people to themselves through an emotional power that is sometimes tangible.
Rocco, the main character, is a wild young man, son of a one-night stand between a sailor who immediately left and an islander who then abandoned him as soon as he was born, leaving the island. He has been raised by the small fishing community that inhabits the island. He has lived wild and knows every nook and cranny of the land so well that the inhabitants consider him a child of it, a son of the island, that is a faithful and strict mother.
As Rocco grows up, he invents legends and fables about it, trying to build his "adoptive mother" a fairy-tale identity as he bonds with her, generating a strong attachment. He spends his days wandering around, helping the islanders with the work of fishing or other chores and talking with Mia, his great friend with whom he talks about everything. Rocco, however, also begins to feel a connection to the paternal part of himself, the sailor. He therefore decides to leave the island to discover the rest of the world. The decision is not well received by the islanders, nor by Mia. They try to dissuade him at first, but assume disturbing and violent attitudes when they realize his determination. Rocco escapes by sea in a stolen small boat, but even the island itself does not seem to accept this decision of his and causes a storm to wreck him, killing him. The islanders find him dead on the beach at dawn the next day and without astonishment pick him up and bury him on the island where he becomes part of it, as well as symbolically and physically transforming into fertile land.
With your contribution you can help us to realize a project that is very important to us, both as the culmination of a three-year journey during which we have begun to see our dreams and passions materialize, but above all for the personal value that this story has for each of us.
For any info or question write to:
Organisateur et bénéficiaire
Rebecca Fiori
Organisateur
Tradate
Petra Fontanella
Bénéficiaire