Fuggito dal Venezuela, italiano malato senzatetto
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Modena, 25/03/2019
Sono Gianluca Pellacani, Italo-venezuelano, nato in Venezuela. I miei genitori, di Bastiglia e Sorbara (MO), emigrarono in Venezuela nel dopoguerra. Dopo la morte di mio padre, presidente dell'associazione industriali di Anzoategui in Venezuela e oppositore di Chávez, Fui incolpato ingiustamente, arrestato e imprigionato per 2 anni. Nel 2010, a Modena, è deceduta mia madre, tornai in Italia per seppellirla, ma partii ancora in Venezuela dove lavoravo, ma negli ultimi due anni la mia vita divenne un incubo, la dittatura, la fame, l’impossibilità alle medicine per la diabete, che soffro da una vita, ma sopratutto l’ultimo episodio di violenza e criminalità, sequestrarono a mio figlio e pagai per liberarlo con miei ultimi soldi rimasti. Disperato decido di fuggire a piedi, bus e autostop, quello che trovai, attraverso Colombia, Panama, Costarica, Nicaragua, Honduras, arrivai in Messico , a tijuana dove attraversai il muro per Los Angeles, Stati Uniti, ma da lì a poche ore la polizia di emigrazione americana, ICE, mi arrestarono. Rinchiuso tre mesi nella “Detention center”, fino che venerdì scorso, 15 marzo fui espulso a Roma, con le sole cose che avevo addosso. Da lì partii verso Modena, dove mi ricoveraronno d’urgenza nel policlinico, dovuto al rischio di coma e morte per una diabete trascurata e non trattata. Sono stato momentaneamente accolto e alloggiato per l’emergenza freddo dal comune di Bastiglia, ma soltanto fino questo 30 aprile.
Ho iniziato i trattamenti di insulina al policlinico di Modena ma ho un grosso bisogno di aiuto economico per una sistemazione temporanea finché trovo un lavoro, e poter permettermi un posto dove dormire, e portare anche mio figlio in Italia .
Appello a chi possa, per favore, darmi una mano, anche un piccolo gesto, non ho nulla.
Grazie di cuore
Sono Gianluca Pellacani, Italo-venezuelano, nato in Venezuela. I miei genitori, di Bastiglia e Sorbara (MO), emigrarono in Venezuela nel dopoguerra. Dopo la morte di mio padre, presidente dell'associazione industriali di Anzoategui in Venezuela e oppositore di Chávez, Fui incolpato ingiustamente, arrestato e imprigionato per 2 anni. Nel 2010, a Modena, è deceduta mia madre, tornai in Italia per seppellirla, ma partii ancora in Venezuela dove lavoravo, ma negli ultimi due anni la mia vita divenne un incubo, la dittatura, la fame, l’impossibilità alle medicine per la diabete, che soffro da una vita, ma sopratutto l’ultimo episodio di violenza e criminalità, sequestrarono a mio figlio e pagai per liberarlo con miei ultimi soldi rimasti. Disperato decido di fuggire a piedi, bus e autostop, quello che trovai, attraverso Colombia, Panama, Costarica, Nicaragua, Honduras, arrivai in Messico , a tijuana dove attraversai il muro per Los Angeles, Stati Uniti, ma da lì a poche ore la polizia di emigrazione americana, ICE, mi arrestarono. Rinchiuso tre mesi nella “Detention center”, fino che venerdì scorso, 15 marzo fui espulso a Roma, con le sole cose che avevo addosso. Da lì partii verso Modena, dove mi ricoveraronno d’urgenza nel policlinico, dovuto al rischio di coma e morte per una diabete trascurata e non trattata. Sono stato momentaneamente accolto e alloggiato per l’emergenza freddo dal comune di Bastiglia, ma soltanto fino questo 30 aprile.
Ho iniziato i trattamenti di insulina al policlinico di Modena ma ho un grosso bisogno di aiuto economico per una sistemazione temporanea finché trovo un lavoro, e poter permettermi un posto dove dormire, e portare anche mio figlio in Italia .
Appello a chi possa, per favore, darmi una mano, anche un piccolo gesto, non ho nulla.
Grazie di cuore
Organiser
Gianluca Pellacani
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