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in lotta con il panico

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Salve a tutti...
sono una ragazza di 34 anni…
Ragazza forse non è il termine adatto, ma soffro da 18 anni di DAP, sindrome di attacchi di panico, spesso non riesco a uscire di casa per settimane, e tutto questo mi rende difficile pensare a me come ad un'adulta.
L'estate appena trascorsa, è stata un periodo molto complicato, dal punto di vista ansiogeno quasi come quando avevo 20-21 anni, cioè il periodo in cui sono stata peggio. Essermi ritrovata di nuovo a quel punto, sentendo di aver perso i passi avanti fatti, mi ha messa in crisi, perché di anni oggi ne ho 34 e il bisogno di riuscire a fare una passeggiata senza dovermi imbottire di ansiolitici è sempre più forte.
Questa estate tutto mi è scivolato dalla dita, e oggi ho solo voglia di rimboccarmi le maniche e provare a cambiare le cose, per guarire, stare bene. Per cause di forza maggiore, ho fatto della solitudine la mia dimensione, ma adesso sono stanca.

Il primo passo è quello di ricominciare ad uscire di casa nel modo più 'semplice' possibile. Letteralmente, perché ad oggi ogni progetto deraglia davanti alle difficoltà enormi che devo attraversare per raggiungere qualsiasi luogo. In un secondo momento, vorrei riprendere gli studi universitari per arrivare poi ad un lavoro che mi permetta di essere ovviamente indipendente ma anche di aiutare chi ne avesse bisogno.

Nel corso di questi anni mi sono resa conto che malattie come la mia non sempre sono comprese, spesso sono minimizzate e banalizzate. Per carità, ci sono cose ben più gravi, ma quando non si ha il controllo sulla propria vita per decenni, la situazione non è comunque simpatica e il futuro cessa di esistere se non come un gigantesco punto di domanda/buco nero.  Io vorrei solo provare davvero a cambiare le cose, il mio sogno sarebbe  quello di aiutare poi a mia volta, chi si trova nella mia stessa situazione. Aiutare in un modo economico, ma anche come supporto morale, per mostrare che altre vie sono possibili. (spero).

Stare bene… mi sembra un sogno. Un desiderio così lontano che neppure riesco a delinearlo con precisione, ma così forte nel chiamarmi a sé. Così forte nel mostrarsi anche come la possibilità, un domani, di rimettere in circolo l'aiuto che io stessa oggi cerco.
Il percorso terapeutico/psicologico/scolastico mi richiederebbe circa 300 euro al mese, soldi che al momento non ho.

Devo ammettere di sentirmi a disagio nello scrivere qua sopra. Ma il disagio fa parte di ogni cosa che mi riguarda, per cui… eccomi qua.
Grazie di cuore a chiunque mi aiuterà a imparare di nuovo a vivere.

Rebekka

Organizer and beneficiary

Rebekka Ilmondo
Organizer
Milan, Metropolitan City of Milan
francesca luciano
Beneficiary

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