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Una piccola donazione può aiutare la famiglia

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Ciao, mi chiamo Chiara e ho iniziato a raccogliere fondi per una famiglia che mi sta molto a cuore.
Ti prego non scorrere via, un piccolo contributo può aiutarli a uscire dai guai
Tutto ciò che è scritto, è documentabile , ma per motivi di privacy non pubblicherò documenti , ma per ulteriori chiarimenti e prove dell'accaduto , potete contattarmi in privato.

La famiglia si compone da: marito, moglie, 2 figli (13 e 10 anni) e la loro cagnolina.

E questa è la moglie che scrive:

Salve a tutti, è con grande vergogna che facciamo creare questa campagna di raccolta fondi, ma veramente, non sappiamo più dove sbattere la testa..

Non racconterò tutto il mio passato, perché ci vorrebbe veramente un libro... ma se qualcuno vorrà ascoltare in privato, mi aprirò volentieri.

Riassumerò gli ultimi anni della nostra vita...

Premettendo che io e mio marito abbiamo sempre lavorato da quando eravamo due ragazzini e non abbiamo mai chiesto soldi a nessuno, abbiamo cresciuto i nostri figli meglio che potevamo, e senza particolari aiuti da parte dei parenti.
Io personalmente ho lavorato fino alla fine di entrambi le gravidanze, e dopo pochi giorni da un intervento al cuore. Mio marito per 12 anni ha fatto 2 ore di viaggio al giorno lontano da casa 6 giorni su 7 per mantenere il suo posto di lavoro che credevamo ci avrebbe fatto raggiungere la sicurezza materiale dopo un po di anni.

Tutto cominciò nel 2009 quando un parente, chiede a mio marito se vuole diventare suo dipendente, con la promessa che da lì a qualche anno sarebbe andato in pensione e gli avrebbe intestato la ditta.

Perciò abbiamo fatto molti sacrifici, perché all inizio, il suo stipendio andava a coprire la benzina e lo stipendio alla ragazza che ho dovuto assumere io nella mia attività perché da sola e con il bambino piccolo non c'è la facevo.

Gli anni passano e nel 2012 la ditta diventa di mio marito. Ma lui è sempre molto stanco, il lavoro è duro, la strada è tanta, ma sapevo che non era solo quello il problema, ma lui mi nasconde tutto perché sapeva quanto ero stressata e aveva paura a raccontarmi le cose, dato che avevo pure avuto un intervento al cuore.
Passano anni e vedo la tristezza nei suoi occhi sempre più evidente... ma nega sempre di avere grossi problemi, e si rifugia dietro a "sono stanco da lavoro amore"
E io comprendo, ma fino a un certo punto, perché avevo capito che i problemi erano altri.
Inutile dire che comincio a non dormire più, e nelle eterne notti in bianco, mi viene fame nervosa, comincio a ingrassare notevolmente. Incomincio a soffrire di ansia e attacchi di panico, e dopo varie visite "mi stabilizzano" con una cura e un aiuto psicologico e psichiatrico. Dato che le crisi cominciavano a venirmi soprattutto quando ero sola con i bambini, svenivo e non riuscivo più a guidare la macchina se non mi imbottito di gocce calmanti.

Nel 2019, comincio a non sopportare più l'atteggiamento di mio marito, e nelle notti insonni, mi viene un idea, devo parlare con il suo commercialista!

Mi faccio fare la delega, e finalmente scopro tutta la verità:

Quando la ditta è passata a suo nome, mio marito ha dovuto pagare obbligatoriamente alcuni debiti del parente che ne era precedentemente titolare, partendo male con la sua attività, e lasciando decine di migliaia di euro di debiti soprattutto con il fisco.
La situazione era critica. Ma rimanemmo con i nervi abbastanza saldi, prendendo di petto la situazione e con la tranquillità che siccome anche io guadagnavo bene, avremmo fatto ulteriori sacrifici per circa 7 / 8 anni ma ne saremo usciti.
Nel frattempo coinvolgo due avvocati, due commercialisti, un addetto dell'agenzia delle entrate per sapere se stavamo facendo giusto, addirittura anche il sindaco del paese che ci sostene con una piccola spesa settimanale alla caritas e comincio a fare prestiti con le banche per tappare i buchi più gravi.

Poi il Covid19

Persi 2/3 del mio lavoro.

E fui di nuovo assalita dalle ansie, tra tutto, i figli chiusi i casa in dad, che piangevano la mancanza dei suoi amici, fu proprio la goccia per far strabordare un mio ennesimo esaurimento e depressione.

Mio marito ormai era sui gomiti.

E’ come se scalavo una montagna altissima, avevo previsto la maggior parte delle difficoltà, mi ero portata l’acqua se avevo sete, un cappellino e un crema per il sole, il repellente per gli insetti, degli spuntini sani,
ma non avevo calcolato che un terremoto sotto i miei piedi avrebbe fatto crollare la montagna sotto di me. E non so come, ma sono sopravvissuta, e ora, ferita e sommersa da sassi che non riesco a spostare, non so più dove aggrapparmi, ma nonostante tutto questo , io la luce la vedo, lassù.
Sarà perché sono mamma e amo troppo i miei figli e mi sono sempre promessa che avrei fatto qualsiasi cosa per loro per non fargli passare la vita che ho avuto io.

Ma ecco che viene la parte peggiore. Cominciò a uscire anche la depressione di mio marito. C'erano dei giorni che non riusciva ad alzarsi dal letto. Voleva solo dormire per non pensare.
La frustrazione era talmente grande, che lo portò su sul tetto al 3 piano di casa, sì, cerco di suicidarsi. Io non so come, ma con i carabinieri e ambulanza lo avevamo convinto a scendere, e dopo un ricovero ospedaliero, diedero anche a lui una cura e un sostegno psicologico.

Ormai eravamo stremati.

Prendemmo una decisione avventata, trasferirci vicino la sua attività, per evitarli tutti quei km.
Cambiai lavoro, i figli scuola e abitudini. Credevamo di averci azzeccato sembrava fosse tutto migliorato.
Purtroppo per il trasferimento abbiamo dovuto fare ulteriori piccoli prestiti, che si sommarono a nuove cartelle esattoriali.
Inutile dire che la situazione è critica. Ci sta soffocando lentamente, e ci sta portando via i migliori anni della nostra vita.
E per quanto cerchiamo di nascondere tutto ai nostri figli, sapete che i bambini sentono tutto...e di questo ne soffriamo ancora di piu. Perché non è questa la vita che avevamo pensato per noi e per loro.

Abbiamo finanziare , banche e fisco che ci stanno addosso. Non arriviamo mai a fine mese. Cerchiamo di inventarci qualsiasi cosa pur di guadagnare qualcosa in più per fare la spesa.
Ma non basta mai.

So che c'è gente che non ha neanche un tetto sopra la testa, ma io mi chiedo cosa ho mai fatto di male per meritarci queste sofferenze. Non riusciamo a goderci la vita.. siamo sempre sfiniti , pensiamo e parliamo solo dei nostri lavori e di cercare un modo per uscire da questa situazione.
La mia paura è di essere vicini entrambi al collasso. E i figli che fine faranno? Credo che solo questo ci fa mantenere quel poco di lucidità.

Non molto tempo fa ci arrivò una pubblicità da parte di AGOS, per un prestito da 80mila euro, abbiamo fatto la richiesta per poter consolidare una buona fetta di rate, ma ci è stata respinta.

Ora ultima chance, siamo in contatto con l' OCC di Novara, un ente provinciale per il sovraindebitamento. Le procedure saranno molto lente e non mi hanno assicurato di una buona riuscita delle pratiche. Ma proveremo anche questa.

Dopo di che non sappiamo più davvero dove sbattere la testa.

Tutto questo, è per chiedere umilmente l aiuto di persone, più fortunate, che vogliono aiutare una povera famiglia disperata.

Tutto quello che è riportato qui, è documentabile, se qualcuno vuole la prova della nostra veridicità, saremo lieti di condividere i documenti.

Intanto grazie davvero di averci ascoltati..

Un abbraccio a tutti quelli che ci aiuteranno e spero di incontrarvi un giorno e di vedere l'arcobaleno dopo questa lunghissima tempesta!

Organizer

Chiara Rossi
Organizer
Province of Novara

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