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Serve aiuto per Ahmed - grave leucemia

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All'età di 14 anni ad Ahmed viene diagnosticata una Leucemia Linfoblastica Acuta T.

Purtroppo in Libia, il paese dove vive Ahmed, non sono attrezzati per le cure necessarie e dopo un lungo pellegrinaggio tra Tunisia e Giordania oramai in gravissime condizioni riesce a giungere in Italia per accedere alle cure dell'Ospedale Bambino Gesù di Roma.

La famiglia di Ahmed è povera, vivono in un paese dove c'è la guerra, Ahmed ha altri due fratelli più piccoli accuditi dalla mamma che non può quindi lavorare e durante i lunghi periodi di assenza del papà che accompagna Ahmed per le cure ovviamente non hanno nessun reddito. 

Fino ad oggi sono riusciti a cavarsela chiedendo qualche prestito ai parenti e con l'aiuto dell'ambasciata. Ci sono i viaggi da pagare, il sostentamento alimentare e il problema dell'alloggio, che solo a volte è stato risolto da associazioni di volontariato come Casa Ronald (finchè era minorenne) ma spesso devono provvedere autonomamente.

Una volta fuori pericolo, dal marzo 2017, ha continuato ad effettuare periodici controlli clinici (sempre qui in Italia) che sarebbero dovuti durare ancora 7/8 anni, salvo complicazioni mediche. 

Alla fine del 2019, Ahmed, tornato in Libia da poco da uno dei controlli in Italia, viene aggredito e picchiato selvaggiamente. Nel giro di pochi giorni, inizia a manifestare gravi problemi, probabilmente il suo sistema immunitario - già compromesso- in risposta alle percosse, impazzisce. Manifesta forte gonfiore alle mani e ai piedi e presenta ecchimosi ed edemi sugli arti.

Trasferito urgentemente in Italia, tramite intervento dell'ambasciata, al Bambin Gesù viene riscontrato un quadro ematologico clinico assolutamente a rischio sopravvivenza e successivamente gli viene diagnosticata una Leucemia Acuta Promielocitica. Permane in ospedale per circa due mesi, con trattamenti intensivi che lo strapperanno ancora una volta alla morte.

Una volta dimesso ha dovuto trattenersi in Italia, con il papà,  per altri 7 mesi per seguire il trattamento chemioterapico.

Al momento Ahmed è da poco ritornato in Libia con suo papà ricongiungendosi al resto della famiglia.  Il papà è ormai economicamente allo stremo delle forze, dopo un soggiorno così prolungato in Italia; all'inizio di gennaio dovranno tornare per l'ennesimo controllo ed eventuali terapie e fermarsi in Italia nuovamente per due mesi.  Questa volta non hanno più risorse né nessuno che li possa aiutare, il Coronavirus ha creato crisi economica anche a tutti i loro conoscenti ma le spese da affrontare sono sempre ingenti fra viaggi (e conseguenti tamponi) e vitto e alloggio.

In tutti questi anni Ahmed non ha mai perso il suo bellissimo sorriso e la speranza, rimanere in Libia senza poter accedere alle cure in Italia significherebbe vanificare tutti questi anni di dolore e di sforzi affrontati, c'è in gioco, non dimentichiamolo, la sua vita.

Chiediamo un aiuto, anche piccolo, fatto col cuore, aiuterà a non spegnere il sorriso di Ahmed

Organizer

Eliana Argano
Organizer
Rome, Metropolitan City of Rome

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