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Miccia Gump 2021 uniti in una corsa

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Ciao amici,

voglio raccontarvi la mia semplice storia. Questo servirà per farmi conoscere a tutti coloro che, appunto, non mi conoscono. Mi chiamo Michele Gramigni, ho 30 anni (classe ’90, quelli tosti), lo sport nella mia vita ha sempre avuto un ruolo decisamente importante, per non dire fondamentale! Fin da piccolo ho praticato diverse discipline sportive come calcio e pallacanestro, con impegno e dedizione per raggiungere i miei obiettivi. 

Mio padre, ex pilota di motocross, che praticava per passione questo sport, in qualche modo mi ha trasmesso la passione per le due ruote. Infatti, a dieci anni nella letterina a Babbo Natale cosa ho chiesto? Ho chiesto una moto da cross e Babbo Natale mi ha accontentato, così ho iniziato a “girare” in pista con mio babbo. 

Da quel momento si accese una vera fiamma (più che una passione) per le corse, per la velocità e l’agonismo. Partecipando al campionato regionale di motocross ottenni le prime soddisfazioni, contemporaneamente facevo palestra e nuoto per migliorare la mia preparazione fisica seguito da un istruttore della Federazione Motociclistica Italiana. 



Non mi sono mai arreso alle dure prove che la vita mi ha messo davanti, neppure quando nel 2009 (appena due anni dopo aver iniziato a gareggiare) un brutto incidente domestico mi provocò danni e ustioni di 2°/3° grado al 50% del corpo. Sono stato costretto a una lunga degenza in ospedale, ma quando i medici mi hanno dato il “via libera” ho ripreso subito ad allenarmi e a correre. 

Nel 2010, oltre al motocross, ho provato a cimentarmi nella velocità. La prima volta nella pista di Rijeka girando con tempi sbalorditivi; la seconda nella mitica pista del Mugello con una Kawasaki 600 poco più che stradale, ed anche questa volta girando con tempi straordinari: 2’12’’44 basso. 



Ed ecco che la sorte si accanisce ancora su di me. Nell’agosto del 2011 ho subito un bruttissimo incidente in auto che sarebbe stato letale se non avessi avuto un corpo iper allenato. Sono entrato in coma risvegliandomi a dicembre. Conseguenze: danni alla vista, agli arti superiori e al sistema neurologico, tanto da vedermi riconoscere un’invalidità del 75%. Questo mi ha costretto a cessare l’attività agonistica perché, oltre ad aver riportato danni fisici permanenti, non potevo rischiare altri incidenti. 

Superata anche questa “prova”, la voglia di fare sport e confrontarmi con gli altri era troppa per restare lontano da tutto. Infatti, dopo aver accumulato qualche chilo di troppo per l’inattività sportiva, ho preso la decisione di iniziare a correre, scoprendo così una nuova passione. Correre simboleggia così tanto la vita. Ho imparato a guidare me stesso per superare le avversità; ho pensato di non riuscirci, ma poi ho trovato la forza interiore, rendendomi conto che ho molte più capacità di quanto potessi pensare. 


Oltre a correre a livello amatoriale, ho iniziato a praticare crossfit per potenziare il mio fisico. In palestra ho conosciuto Carmen con la quale ho stretto una grande amicizia. Insieme ci alleniamo e partecipiamo a gare podistiche. Fin dalle prime gare, Carmen mi ha fatto notare che i risultati da me ottenuti erano sorprendenti, cosa che io non potevo capire non avendo esperienza nel mondo podistico. Quindi mi ha fatto conoscere l’associazione sportiva Runners Barberino, dove ho iniziato il mio cammino agonistico seguito nella preparazione dal presidente e istruttore Alessio con l’aiuto dello osteopata Daniele. 



Un bel giorno, parlando tra amici che mi avevano visto correre anche a molti chilometri di distanza da casa, mi è stato chiesto: «Miccia (è il mio soprannome), ma quanto corri?» E qui è scattato qualcosa dentro di me, ossia è nata l’idea di compiere un’impresa che nessuno avesse mai fatto prima, cioè percorrere a corsa l’Italia dall’estremo Nord all’estremo Sud, passando dal centro esatto della penisola. Nei giorni successivi, con l’aiuto del mio grande amico Lapo, ho studiato il percorso definendo le singole tappe. 


Nel mese di marzo 2020, ho iniziato la preparazione atletica specifica per il raggiungimento del mio obiettivo, facendo anche esercizi per il potenziamento muscolare nella palestra Mugello Martial Arts. 


Niente è davvero difficile, se lo si divide in tanti piccoli pezzettini. Dal momento in cui è nata questa grande passione dentro di me (la corsa) ho imparato che porsi un obiettivo è fondamentale perché le sfide con noi stessi sono il punto di partenza, per poi migliorarsi con la costanza, determinazione e allenamento. 

Ed eccomi qui, quasi al nastro di partenza. 

Purtroppo, la pandemia ha reso più complicata l’organizzazione: in tanti si erano offerti di ospitarmi nelle loro case ma con l’emergenza sanitaria tutt’ora in corso non è possibile optare per questa via. Con i soldi raccolti dagli sponsor riesco a coprire più della metà delle spese di viaggio (vitto e alloggio per 52 giorni più il viaggio di ritorno) e resterebbero circa 3500€ da autofinanziare. Parlandone con gli amici, è venuto fuori (con mia grande sorpresa) che tanti avrebbero contribuito volentieri per coprire le spese restanti e qualcuno mi ha suggerito di lanciare una raccolta fondi (“sempre meglio che lasciarti i soldi nella cassetta della posta Michele!” mi hanno anche detto). 

Perciò eccola…questa raccolta fondi è per tutti coloro che volessero sostenermi in questa impresa: amici, conoscenti, persone che mi vogliono bene e anche per chi ancora non mi conosce ma volesse comunque dare un piccolo contributo simbolico. 

L’emergenza sanitaria nazionale ci ha costretto ad isolarci nelle nostre case per salvaguardare la salute di tutti e mai avremmo pensato che sarebbe durata così tanto. Questo mio viaggio attraverso l’Italia vuole quindi assumere anche un altro significato: unire le persone, farle sentire nuovamente parte di un tutto, sì variegato e dai mille colori e sfumature, ma anche coeso, forte e compatto nei momenti difficili.  

Le mie esperienze di vita mi hanno insegnato che non possiamo cambiare ciò che è stato ma possiamo scegliere come venirne fuori. Anche in questo caso, voglio credere che potremo uscirne più uniti, desiderosi di fare meglio ed essere migliori.  Un po’ come quando arriviamo al termine di una lunga corsa: i muscoli si rilassano, il cuore rallenta, possiamo finalmente respirare a pieni polmoni…ed è in quel preciso istante che un’energia pazzesca pervade tutto il corpo e sta solo a noi decidere come usarla.

“Se le gambe non fanno male, l’allenamento non vale"

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Miccia Gump
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Barberino di Mugello, Metropolitan City of Florence

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