Pensione minima: guida e consigli utili per affrontare le spese e le sfide economiche 

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Circa 2 milioni di pensionati italiani percepiscono una pensione minima che si aggira intorno ai 510€. La pensione minima in Italia è una misura di sostegno finanziario integrativa per tutte quelle pensioni, già esistenti, che sono al di sotto dei limiti previsti per legge, indipendentemente dall’età e dal sesso o degli anni contributivi. 

Vivere con una pensione minima non è sempre facile, molte le spese quotidiane da sostenere per non parlare degli imprevisti che possono generare preoccupazione data dalla difficoltà di gestire le proprie finanze. 

Il crowdfunding può, in alcuni casi, essere un ottimo strumento, un alleato per risollevarsi dalle difficoltà economiche. Esplorate le strategie e i suggerimenti per una raccolta fondi online di successo, imparate a superare le sfide e a lanciare campagne digitali di grande impatto.

Cosa significa pensione minima

Per pensione minima o trattamento minimo Inps, si intende un’integrazione che viene riservata alle persone che ricevono pensioni mensili di importo inferiore rispetto ai limiti fissati per legge, indipendentemente dall’anzianità contributiva. Si tratta di una misura di aiuto per le categorie più fragili. L’importo del trattamento minimo varia nel corso degli anni e si adegua all’aumento del costo della vita. L’Inps, l’istituto che eroga il trattamento, aggiorna questa cifra, in alcuni casi anche una volta l’anno anche annualmente, al fine di mantenerla adeguata ai cambiamenti economici globali e al costo della vita.

Dettagli sulle leggi e regolamenti che definiscono la pensione minima 

Nel nostro Paese la pensione minima, introdotta con la legge n. 638 dell’11 novembre 1983, riguarda tutti i trattamenti previdenziali, anche le pensioni anticipate, le reversibilità e le pensioni ai superstiti, quando gli importi erogati non raggiungono i valori minimi previsti dalla legge. Sono escluse invece le pensioni calcolate interamente con il sistema contributivo (unica eccezione Opzione donna). 

Per il 2023  e il 2024 è previsto un aumento delle pensioni minime, ma si tratta di una misura eccezionale, con validità due anni (salvo proroghe), volta a contrastare l’aumento dell’inflazione. L’aumento della pensione minima è regolato dal comma 310 dell’articolo 1 della legge n. 197 del 29 dicembre 2022 e prevede per gli importi pensionistici e assistenziali che non superano il minimo, un aumento dell’1,5% per tutto il 2023 (per le persone di età pari o superiore ai 75 anni l’aumento è del 6,4%) e del 2,7% per il 2024.

Criteri e requisiti per accedere alla pensione minima 

Per avere diritto alla pensione bisogna aver raggiunto i 67 anni di età ed almeno 20 anni di contributi, inoltre, devono essere previsti limiti di reddito che dipendono dallo stato civile del pensionato e dalla decorrenza della pensione. 

Chi non ha mai versato contributi e non può ricevere la pensione (neanche quella minima) può richiedere l’assegno sociale, una misura dedicata ai cittadini italiani e stranieri di età pari o superiore a 67 anni.

Per richiedere la pensione minima, è necessario presentare una domanda all’INPS. La domanda può essere presentata online, tramite il sito dell’INPS o presso un patronato.

Alla domanda è necessario allegare i seguenti documenti:

  • Documento d’identità valido
  • Codice fiscale
  • Certificato di pensione
  • Certificato di stato civile
  • Dichiarazione dei redditi del pensionato e del coniuge

L’INPS si occuperà di verificare la domanda e di erogare la pensione minima al pensionato, se in possesso dei requisiti.

Come calcolare la pensione minima

Per il 2023, l’importo della pensione minima è di 563,74 euro al mese. Nel calcolo degli importi per le pensioni minime si prende in considerazione il reddito del pensionato e quello del coniuge, in questo caso l’aumento delle pensioni minime sarà differente. Basterà sottrarre il reddito percepito alla soglia massima prevista dall’INPS e poi dividere il risultato per 13 mensilità. Per determinare il valore del reddito personale o coniugale del pensionato, vanno presi in considerazione tutti i redditi utili ai fini IRPEF, tranne:

  • I redditi dell’abitazione in cui si vive.
  • Le pensioni integrabili al minimo.
  • Arretrati soggetti a tassazione separata come TFR e arretrati da lavoro riferiti ad anni precedenti.
  • I redditi esenti da IRPEF (pensioni di guerra, rendite INAIL e pensioni di invalidità civile).

Esempi pratici

Se un pensionato ha un reddito come singolo individuo pari a 8.500 € annui, bisognerà eseguire una sottrazione: 13.619,58 € (reddito massimo per richiedere la pensione minima) meno 8.500 € (reddito da pensione). Il risultato di questa sottrazione è pari a 5.119,58 €, questo sarà l’importo che il pensionato potrà percepire come pensione minima. La somma indicata deve essere suddivisa per 13 mensilità, quindi l’integrazione mensile corrisponderà a 393,833 € al mese.

La normativa che regola i pensionamenti in Italia è vasta e molto articolata. Le pensioni che possono essere integrate al minimo, non sono tutte, vi rientrano: la pensione di vecchiaia, la pensione anticipata di anzianità, la pensione di reversibilità e la pensione ai superstiti.

Pensione minima di vecchiaia unificata ordinaria

La pensione di vecchiaia o di anzianità, consiste nel trattamento pensionistico che si riceve dall’INPS quando si raggiunge l’età anagrafica fissata dalla legge a 67 anni e un determinato numero di anni di contributi, almeno 20 anni di contributi. 

La pensione di vecchiaia si applica su tutte le categorie professionali, sia sugli uomini, sia sulle donne, sui lavoratori autonomi e su quelli dipendenti. L’importo della pensione minima di vecchiaia per il 2023 ammonta a 599,82 euro per chi ha almeno 75 anni; a 572,20 euro mensili per chi ha meno di 75 anni.

Pensione minima di inabilità

Per l’anno 2023 l’importo della pensione è di 313,91 euro e viene corrisposto per 13 mensilità. Il limite di reddito personale annuo è pari a 17.920,00 euro. Per richiedere la prestazione è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • riconoscimento dell’inabilità totale e permanente (100%)
  • reddito inferiore alla soglia stabilita ogni anno per legge (per il 2023: 17.920,00 euro)
  • età compresa tra i 18 e i 67 anni
  • cittadinanza italiana
  • per i cittadini stranieri comunitari: iscrizione all’anagrafe del comune di residenza
  • per i cittadini stranieri extracomunitari: permesso di soggiorno di almeno un anno (art. 41 TU immigrazione)
  • residenza stabile e abituale sul territorio nazionale

Per approfondire l’argomento si rimanda al sito dell’Inps dove si possono trovare le informazioni relative alla domanda di pensione per persone con inabilità lavorativa totale e invalidi totali in stato di bisogno economico, in possesso di requisiti sanitari e amministrativi previsti dalla legge.

Pensione minima di invalidità

La prestazione è erogabile in favore dei cittadini italiani residenti in Italia, a loro sono equiparati, purché sempre residenti in Italia, i cittadini comunitari e i cittadini extracomunitari legalmente soggiornanti nel territorio. 

Il beneficio può essere richiesto da soggetti che abbiano un’età compresa tra i 18 e i 67 anni. La prestazione è concessa per 13 mensilità con decorrenza dal primo giorno del mese successivo a quello della presentazione della domanda per l’accertamento dell’invalidità, non è reversibile ai superstiti ed è pari, per il 2023, a 313,91 € al mese. Inoltre non è soggetta al prelievo Irpef. In questo articolo dell’Acli i dettagli. 

Pensione indiretta minima

È una misura che l’ordinamento giuridico riconosce ai familiari stretti del defunto: il coniuge e i figli e, in subordine, ai suoi genitori, ai fratelli o alle sorelle inabili. Con questa protezione si tutelano le esigenze di vita della famiglia cui il defunto contribuiva. 

Diritti dei pensionati

Solo pochi lavoratori tra quelli che vanno in pensione conoscono i propri diritti. L’INPS già nel 1991 ha emanato un regolamento di attuazione della legge n. 241/1990 sulla trasparenza e correttezza degli atti della pubblica amministrazione che può richiedere anche nelle stesse sedi dell’INPS. Il regolamento stabilisce termini precisi per la definizione dei provvedimenti di liquidazione: 120 giorni per la pensione sociale, di vecchiaia, anzianità, invalidità e inabilità; 90 giorni per la revisione della pensione di invalidità e per l’assegno mensile di assistenza agli inabili; 60 per il cambio dell’ufficio pagatore e per il pagamento delle rate di pensione non riscosse dal titolare. Per ogni inadempimento, ritardo o irregolarità, i cittadini possono inoltrare un esposto al direttore della sede INPS, il quale è tenuto a fornire chiarimenti entro 10 giorni, anche per telefono o telefax.

Tasse, detrazioni e obbligazioni legali

Le richieste possono essere inoltrate all’Istituto compilando l’apposita dichiarazione on line accedendo al servizio dedicato “Detrazioni fiscali – domanda e gestione” disponibile sul sito www.inps.it

Come gestire al meglio la pensione minima

Tra le spese quotidiane che non è possibile tagliare, quelle impreviste e il costo della vita che sale, sono sempre di più i pensionati italiani che faticano ad arrivare alla fine del mese. Di seguito alcuni consigli pratici per gestire al meglio la propria pensione e risparmiare.
È possibile risparmiare sulla salute? Sì, se si presta attenzione alla prevenzione. Oltre a seguire uno stile di vita sano, è importante non sottrarsi mai alle visite di routine proprio per tenere sotto controllo i fattori di rischio, prevenendo patologie e spese impreviste. In farmacia scegli i farmaci generici, quelli equivalenti che hanno la stessa efficacia dei medicinali di marca, ma un prezzo molto più basso, di almeno il 20%. Fissa un budget,  un tetto settimanale, analizza le bollette magari confrontando le tariffe online.

Il risparmio è un alleato prezioso per aumentare il valore della pensione, ma non sempre permette di fare fronte a spese che non si erano preventivate o a nuovi progetti che si vorrebbero realizzare. In questi casi puoi valutare anche prestiti particolarmente vantaggiosi, come quelli con la Cessione del Quinto

Alternative e opportunità aggiuntive: il crowdfunding 

Per i pensionati con una pensione minima che fanno fatica ad arrivare  a fine mese, esistono anche altre opzioni e opportunità di supporto per non rischiare di indebitarsi. Il crowdfunding può costituire un valido aiuto per coloro che hanno bisogno di un sostegno economico. Raccogliere fondi è semplice anche per pagare le spese della casa, le utenze, spese mediche e altre uscite che possono costituire un grande ostacolo per coloro che vivono con la pensione minima.

Come il crowdfunding può sostenere la vostra pensione minima

Se ti trovi in una situazione di difficoltà finanziaria e hai bisogno di assistenza qui puoi trovare qualche consiglio utile. Se la tua pensione minima non basta, prova a lanciare una raccolta fondi o fatti aiutare da chi è un po’ più pratico con il web, anche per non rischiare di incappare in truffe. Per le raccolte fondi sempre piattaforme sicure e accreditate. Ricorda che quando si lancia una raccolta fondi è importante avere una storia e raccontarla in modo chiaro e far capire come saranno spesi i soldi della raccolta fondi. Se vuoi creare un senso di urgenza, concentrati sul perché stai chiedendo soldi. 

Per una campagna di successo è necessaria la chiarezza, infatti, quando i donatori sanno dove vanno i loro soldi sviluppano una maggiore consapevolezza e sono più predisposti a dare un aiuto. Ricorda sempre di ringraziare i tuoi sostenitori con gli aggiornamenti, non sottovalutare mai questa funzionalità e, se non hai dimestichezza con la piattaforma fatti aiutare, pubblicare gli aggiornamenti sarà un ottimo strumento per tenere informati i tuoi donatori degli sviluppi e degli obiettivi che si vorrebbero raggiungere e di quelli ottenuti. 

Storia di successo 

Una storia di successo arriva dal Texas, il protagonista è Mr Jones già pensionato che, essendosi trovato in difficoltà economica è tornato a prendere servizio alla veneranda età di 80 anni come bidello alla Callisburg High School. Tre studenti sono riusciti attraverso una raccolta fondi a raccogliere oltre 260 mila dollari, la solidarietà per l’uomo è stata travolgente, merito anche di un reel che mostrava Mr Jones intento a pulire i corridoi della scuola. Questa generosità ha permesso all’uomo di tornare pensionato e risolvere i suoi problemi finanziari. 

Sostieni chi vive con una pensione minima

Ora puoi entrare in azione,  fai conoscere la tua storia e comincia a raccogliere fondi per migliorare la tua situazione finanziaria o sostieni chi è in una situazione di disagio economico.

Written by elisa