Danzare nel Chaos
La Cooperativa Sociale Al.i.ce., che dal 2007 innesca processi socioculturali e artistici virtuosi sul territorio, ha sempre creduto molto nel BiG e abbracciato le incognite, anche di carattere economico, che la realizzazione di un festival ambizioso come il Bari International Gender Festival porta con sé.
Giunto alla sua XI edizione, il BiG, festival transfemminista di arti performative che da anni anima la città di Bari lungo tutto il mese di novembre, rischia di subire una grave battuta d'arresto in termini di crescita e sostenibilità del progetto. Con un fermento teorico ormai riconosciuto a livello internazionale e visioni fortemente contemporanee in grado di creare una vera comunità di volta in volta, il BiG si è distinto nel panorama attuale per la capacità generativa e trasformativa del tessuto sociale in cui opera.
Che cosa è accaduto?
Dopo una prima triennalità in cui il BiG ha beneficiato del Fondo unico per lo spettacolo, la Cooperativa Al.i.ce. ha nuovamente partecipato al bando del Ministero della Cultura presentando il progetto per il triennio 2025-2027. Ci aspettavamo una crescita, dato il puntuale raggiungimento degli obiettivi nel tempo, e così abbiamo pensato in grande.
Ma al Ministero della Cultura il cambio delle commissioni che si occupano di attribuire un punteggio sul valore artistico delle proposte progettuali ha riservato al BiG una brutta sorpresa. Improvvisamente il festival è passato da una valutazione iniziale di 29 punti ad una valutazione attuale di soli 11 punti su 30.
Questo declassamento si abbatte su di noi come un'autentica mortificazione del lavoro di squadra e delle pratiche messe in atto con fatica: nel corso delle passate edizioni, siamo statx in grado di costruire grande interesse e partecipazione; gli eventi del BiG hanno generato dibattito e partecipazione e di anno in anno le scommesse poste dalla curatela audace di Tita Tummillo De Palo e Miki Gorizia si sono rivelate vincenti, segnando un punto di svolta nell'accessibilità di codici comunicativi e culturali inediti in Puglia e nel Sud Italia.
Il panorama/ L’offerta culturale
Fra valorizzazione di artistx locali emergenti e produzione di performance con compagnie affermate provenienti da tutto il mondo, mostre di arte contemporanea, proiezioni, dialoghi e riscoperta di luoghi non convenzionali, il BiG ha riconfigurato il rapporto fra spazi e corpi, plasmato nuovi modi di stare insieme e continua indomito ad agitare i sogni di un numero crescente di persone.
Siamo consapevoli che esistano vari modi di fare arte oggi, e non abbiamo la presunzione di esprimere giudizi su prospettive diverse dalla nostra, specie per rispetto del pubblico che si orienta e auspicabilmente si perde fra offerte culturali diverse. Tuttx insieme però, come lavoratorx e lavoratrici dello spettacolo, abbiamo il dovere di rivendicare piena esistenza per ciascuna delle nostre realtà, oltre la divergenza di vedute. Il venir meno del BiG, in questo panorama, degno finché vario, implicherebbe il venir meno di una cifra a nostro avviso indispensabile: quella fatta di ricerca, di codici sperimentali, di temi e pratiche sfidanti della tradizione e del senso comune.
Sostieni il BiG
Le riflessioni critiche e radicali che hanno animato il BiG, tuttavia, oggi rischiano di ostacolarne la crescita. Per la sua XI edizione, infatti, la copertura economica richiesta al Ministero della Cultura è stata disattesa: il rilancio e la crescita che desideravamo per un festival transfemminista in questa fase non hanno trovato riscontro, e così la programmazione che avevamo immaginato non può sopravvivere se non scendendo a compromessi sul valore umano ed economico di chi lavora per realizzarla, il che per noi è impensabile.
Quello che chiediamo oggi è il sostegno di chiunque abbia sognato con noi almeno una volta, il sostegno di chiunque creda che le espressioni artistiche debbano essere plurali e libere, il sostegno necessario per continuare a danzare nel chaos, senza abbassare il volume.
Organizer
Cooperativa Sociale Alice
Organizer
Bari, PU


